Recensioni

lunedì 23 ottobre 2017

H. P. Lovecraft - Il caso di Charles Dexter Ward (Recensione)



Da una clinica privata per malattie mentali nei pressi di Providence, nel Rhode Island, è scomparsa una persona dal nome di Charles Dexter Ward, Ossessionato da un suo avo ne aveva iniziato a studiare i documenti e a praticare arti oscure giungendo sino alla soglia della follia. Una storia singolare scritta in modo magistrale dal maestro dell'horror. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.

Recensione
È la seconda volta che mi presto a provare a leggere un romanzo di Lovecraft. Se non erro il primo fu “Le montagne della follia” abbandonato dopo qualche capitolo perché l'ho trovato di difficile comprensione, per il modo in cui è scritto, e, di conseguenza, noioso. Con questo romanzo è andata un po' meglio: sono riuscito a concluderlo con tanti sforzi.
La storia è incentrata, all'inizio, su Joseph Curwen, personaggio alquanto misterioso e temuto da tutti nel paesino in cui abita. Gli sforzi per piacere alla gente saranno vani e attorno a Curwen, ci sarà presente sempre un'aura di potere. Joseph si dedicherà alla lettura di libri incentrati sulla negromanzia e si spingerà ben al di là dei limiti.
In seguito alla sua morte, a distanza di anni, Charles Ward, appassionato di libri e, in genere di antichità, si troverà a cercare di far luce sul mistero di Joseph Curwen. Da cui ci saranno una serie di eventi concatenati che porteranno alla follia Ward, ma non posso spiegarvi molto perché vi rovinerei la lettura del libro, nel caso aveste intenzione di leggerlo.
Passo alle conclusioni finali.
Ritengo che la trama in sé abbia tutte le caratteristiche per essere un horror da far venire la pelle d'oca. Ci sono stati dei momenti in cui mi dicevo “ecco che finalmente succede qualcosa di orribile che mi farà venire lo spavento", ma niente. Perfino quando il dottor Willett si trova nei sotterranei, ho percepito sì un senso di ansia, ma sul punto più bello l'autore annulla tutto dando una descrizione superficiale sul ritrovamento.
Nel romanzo sono assenti i dialoghi, il lettore deve immergersi nella mente del personaggio quando questo “parla/racconta* altrimenti rischia la follia.
Ho trovato dei momenti del libro davvero troppo descrittivi, inutilmente, e dei momenti in cui a malapena riuscivo a seguire il filo.
Purtroppo non mi ha lasciato nulla.


Giudizio: 1 su 5

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