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martedì 6 ottobre 2015

Recensione "David Gemmell - La leggenda dei Drenai" per Fanucci Editore

Ringrazio la Fanucci per avermi permesso di iniziare questa bellissima saga che avevo da tempo in lista!

Cartaceo: 16.90€
Ebook: 4.99 €

Informazioni sulla saga:
I romanzi che compongono la saga sono:

La leggenda dei Drenai (1984)
Le spade dei Drenai (1985)
Waylander dei Drenai (1986)
L’ultimo eroe dei Drenai (1990)
Il lupo dei Drenai (1992)
La leggenda di Druss (1993)
L’impeto dei Drenai (1996)
Guerrieri d’inverno (1996)
L’eroe nell’ombra (2000)
Il lupo bianco (2003)
Le spade del giorno e della notte (2004)


Recensione:
i Drenai avevano conquistato selvaggiamente, insegnato con saggezza e, in genere, governato bene. Ma adesso il loro tramonto era prossimo, e una nuova razza era in attesa, pronta a levarsi dal sangue e dalle ceneri di quella antica.

Il libro ha inizio con Bartellus,  mandato da lord Abalayn,  capo eletto del popolo libero dei Drenai, presso Ulric,  signore della guerra della tribù delle Teste di Lupo, per ottenere la conferma dei trattati commerciali precedentemente accordati. Ma Ulric segue le tradizioni e chiede a Nosta Khan,  il suo sciamano, di verificare se gli auspici sono favorevoli. 

Ulric aveva gli zigomi alti ed i capelli neri come la notte, tratti tipici di tutti i Nadir, ma i suoi occhi obliqui erano di un'incredibile tonalità violetta; il volto era bruno, e una barba a tre punte gli conferiva un'aspetto demoniaco che era smentito dal calore del suo sorriso.

— Temo che i presagi non siano favorevoli —

Da qui il romanzo entra nel vivo. La guerra in come sulle porte e molti saranno gli uomini che vorranno parteciparvi.  Ulric ha deciso di muovere guerra contro la fortezza di Dros Delnoch,  una fortezza mai espugnata. Le vite individuali di molti personaggi convergono verso la fortezza. 

— Il cuore della questione è che i figli dei Drenai si trovano di fronte all'estinzione. Ulric ha ammassato le tribù nadir sotto la sua bandiera, e il primo attacco contro l'impero drenai verrà sferrato a Dros Delnoch, che il Conte Delnar ha l'ordine di tenere fino all'autunno. Abalayn ha bisogno del tempo necessario per raccogliere e addestrare un esercito.
«Ci avviciniamo a un momento di congelamento del destino del continente. Il Cuore dice che dovremmo cercare le nostre verità a Dros Delnoch.

Mentre le armate si preparano a muoversi contro la fortezza, forze sconosciute iniziano a muovere i fili del destino. 

Credi al destino?
— Ora sì. Quasi.
— Sono seria. Ieri, non mi importava di tornare a casa per affrontare i Nadir. Credevo nella causa dei Drenai ed ero pronta a morire per essa. Ieri non avevo paura.
— E oggi?
— Oggi, se tu me lo chiedessi, non tornerei a casa. — Virae stava mentendo, ma non capiva perché lo facesse; un'ondata di paura la sopraffece quando Rek chiuse gli occhi e si appoggiò all'indietro.

A subentrare fra i diversi personaggi iniziali di Rek e Virae, appaiono i Trenta, capaci di leggere il pensiero e comunicare telepaticamente fra di loro. Sulle bocche delle persone torna il nome di una leggenda, Dross La Leggenda. Un guerriero che ha combattuto valorosamente in una battaglia precedente.


Mio padre dice che quel giorno lui sembrava un gigante... inumano... come un dio della guerra.


Druss è l'incarnazione di ogni uomo che abbia mai rifiutato di arrendersi, di cedere quando la vita non offriva speranza, di trarsi da parte quando l'alternativa era la morte. Lui è un uomo che ha dimostrato agli altri che non esiste una sconfitta garantita, e solleva lo spirito dei soldati semplicemente essendo Druss ed essendo visto come Druss.

Questo uomo è ancora vivo e sente il richiamo della sua ascia.

Lo sguardo dei suoi occhi azzurri si spostò di scatto verso il muro adiacente alla piccola porta di legno: lei era appesa là, Snaga, che nella lingua antica significava Colei che Invia. Una snella impugnatura di acciaio nero, su cui s'intrecciavano rune esoteriche in filo argentato, e una doppia lama modellata in modo tale da emettere una vibrazione musicale quando uccideva.

Un uomo che sfida la Morte! Che la cerca e si fa beffe di lei.

Anche ora, lui poteva sentirne il dolce canto. Un'ultima volta, fratello di Spirito, gli stava dicendo.
«Vieni a cercarmi, se vuoi, vecchio guerriero. Mi troverai sulle mura di Dros Delnoch.

Ma un uomo, leggenda, può salvare la fortezza di Dros Delnoch?  È una grande leggenda, ma rimane pur sempre un uomo. Così avviene che la leggenda si avvia per partecipare alla guerra, a sollevare gli animi di una guerra persa in partenza, alle apparenze.

I difensori stavano per vedere il più grande esercito che fosse mai stato raccolto, un'orda che nell'arco di vent'anni aveva costruito un impero che comprendeva una decina di nazioni e un centinaio di città. Ulric era sul punto di creare il più grande impero che fosse mai esistito storicamente, un risultato impressionante per un uomo che non aveva ancora oltrepassato la soglia dei cinquant'anni.

Scontri valorosi caratterizzano questo romanzo stupendo. È un romanzo che inneggia alla vita, alla grandezza di un uomo che, pur essendo piccolo nel Universo, può essere artefice di grandi cambiamenti. L'autore descrive la guerra nella sua crudeltà ma non manca l'amore puro che sboccia come un fiore; l'amicizia che nasce su un campo disseminato di cadaveri.

Speri di potermi fermare? Rispondimi con sincerità, Morte che Cammina.
— Mi sarebbe piaciuto servire ai tuoi ordini — osservò Druss. — Ti ho ammirato per anni. Io ho servito molti re: alcuni erano deboli, altri prepotenti e molti erano ottime persone, ma tu... tu hai il marchio della grandezza. Credo che alla fine riuscirai ad ottenere quello che vuoi, ma non finché io sarò vivo.
— Tu non vivrai a lungo, Druss — predisse Ulric, in tono gentile. — Noi abbiamo uno sciamano che sa queste cose. Mi ha detto di averti visto in piedi davanti alle porte del Muro Quattro... credo che lo chiamiate Sumitos... e che sopra le tue spalle fluttuava il teschio sogghignante della Morte.
— La Morte fluttua sempre dove io combatto, Ulric! — rise Druss. — Io sono colui che cammina con la morte. Il tuo sciamano non conosce le vostre stesse leggende? Posso scegliere di morire a Sumitos, come posso scegliere di morire qui a Musif, ma, dovunque io decida di morire, sappi questo: quando mi addentrerò nella Valle delle Ombre, porterò con me parecchi Nadir che mi facciano compagnia lungo la strada.

Si tratta di un epic fantasy che mi ha fatto emozionare. Mi ha fatto venire voglia di alzarmi e combattere come un guerriero con la spada in mano, per i valori della vita. Perché il messaggio principale che molti personaggi ci offrono è quello della lotta. Lottare sempre anche quando le avversità possono farci soccombere.
Per quanto riguarda lo stile, posso paragonare David Gemmell a George R.R. Martin per l'epicità dei combattimenti ma anche a Terry Brooks per la magia.

Voto:
5 su 5

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