Recensioni

lunedì 27 giugno 2016

Ian Manook a Roma

Ian Manook 
YERULDELGGER
Trad. di Maurizio Ferrara / collana Darkside / pp. 522 / euro 16.50
Giovedì 30 giugno, l’autore sarà a Roma per il Festival Letterature, ideato e diretto da Maria Ida Gaeta.
Arriva finalmente anche in Italia il caso editoriale del momento: un personaggio indimenticabile, un’ambientazione unica, un intrigo appassionante per il primo capitolo della trilogia che sta conquistando l’Europa, con oltre 200.000 copie vendute solo in Francia, ben 16 premi vinti (è il libro francese che ha vinto più premi negli ultimi 10 anni) e traduzioni in 10 lingue.
In questo noir ipnotico e incalzante l’autore ci accompagna dai deserti spazzati dal vento dell'Asia Centrale fino all’inferno dei bassifondi di Ulan-Bator. Dopo la Svezia di Mankell, l’Islanda di Indridason, la Scozia di Rankin, d’ora in poi ci sarà la Mongolia di Ian Manook.
Il libro Non comincia bene la giornata di un commissario mongolo se, alle prime luci dell’alba, in una fabbrica alla periferia della città, si ritrova davanti i cadaveri di tre cinesi, per di più con i macabri segni di un inequivocabile rito sessuale. E la situazione può solo complicarsi quando poche ore dopo, nel bel mezzo della steppa, è costretto a esaminare una scena perfino più crudele: i resti di una bambina seppellita con il suo triciclo. Quello che però il duro, rude, cinico commissario Yeruldelgger non sa è che per lui il peggio deve ancora arrivare. A intralciare la sua strada, e a minacciare la sua stessa vita, politici e potenti locali, magnati stranieri in cerca di investimenti e divertimenti illeciti, poliziotti corrotti e delinquenti neonazisti, per contrastare i quali dovrà attingere alle più moderne tecniche investigative e, insieme, alla saggezza dei monaci guerrieri discendenti di Gengis Khan. Sullo sfondo, una Mongolia suggestiva e misteriosa: dalla sconfinata Ulan Bator alle steppe abitate dagli antichi popoli nomadi, un coacervo di contraddizioni in bilico fra un’antichissima cultura tradizionale e le nuove, irrefrenabili, esigenze della modernità. Yeruldelgger dovrà compiere un viaggio fino alle radici di entrambe, se vorrà trovare una soluzione per i delitti, e anche per se stesso. Un noir lontano da ogni cliché, con un’ambientazione unica, in cui pagina dopo pagina si susseguono le scene ad alta tensione e ogni calo di emotività è bandito.«Questo thriller brilla per l’incredibile esotismo, per l’intensità e il mistero di un intrigo da cui è difficile staccarsi». 
Le Figaro magazine«Un primo romanzo perfetto, palpitante e unico. Come un viaggio alla fine del mondo».
Point de vue«Un romanzo decisamente affascinante ed esotico. Una nuova regione compare sulla carta del crimine». 
Le tempsIan Manook Giornalista, grande viaggiatore, editore e romanziere, ha esordito conYeruldelgger, primo volume di una trilogia, il cui secondo capitolo, Les Temps Sauvages, è stato pubblicato da Albin Michel negli ultimi mesi. Vive a Parigi.

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