Recensioni

lunedì 21 agosto 2017

Rob Himmel - Le lame scarlatte (Recensione)



L’equilibrio è stato infranto. I pezzi sono sulla scacchiera. Il gioco del potere è cominciato… e reclamerà sangue.

Quando Lynx, il più celebre assassino di Ganderia, fa ritorno nella capitale dopo dieci anni di assenza, gli equilibri di potere vengono infranti. Le otto organizzazioni che gestiscono nell’ombra la vita della città abbandonano il loro torpore e ricominciano a tessere intrighi. Re Nuldest è disposto a qualunque cosa pur di scoprire perché, dopo tutto questo tempo, l’uomo sia ricomparso in città e non esita a mobilitare l’Ordine. Ed Eel non esiterà a rincorrere il suo sogno: divenire il miglior assassino della storia, facendosi un nome sulla pelle di Lynx… Persino Regina è pronta a calare le sue carte. Il gioco degli intrighi è cominciato. Chi trionferà?


📚Recensione📖


Ringrazio l'autore per avermi contattato per recensire il libro. Un autore con cui ho scoperto di avere tantissime letture in comune. Premetto che, qualora, nelle mie recensioni ci siano delle critiche, queste sono soltanto dal punto di vista costruttivo e in base ai miei gusti.
Il romanzo mi è piaciuto ma ho intravisto delle piccole pecche, ma per essere un romanzo di esordio credo che sia giusto. A mio parere, un autore pian piano trova il suo stile. Rob Himmel ha uno stile fluido, la lettura del romanzo è veloce, i colpi di scena anche.
Ma passiamo alla recensione per gradi.

Siamo a Ganderia con re Nuldest alla guida del regno. La capitale viene controllata da organizzazioni che tramano dall'interno per avere il potere. Una delle più “oscure” è quella degli assassini che operano nel buio eseguendo omicidi su commissione. L'assassino più famoso è Lynx, la lince. Quest'ultimo si è ritirato dalle scene quando Farrett,  il furetto, avrà il compito di assassinarlo e diventare, così, uno degli assassini più temuti.
Una volta tolto di mezzo Lynx, la lotte per il potere diventerà spietata. Ma come sempre, nulla va come stabilito. I piani saranno sconvolti dal ritorno in città della lince, dopo dieci anni di inattività.  Un ritorno in segreto mentre la città è in tumulto di lotte intestine. Nel momento in cui la notizia del suo ritorno inizia inizia a essere sussurrata sulle bocche degli abitanti, tutti iniziano a tremare e a voler morto Lynx. Alcune delle carte in tavola vengono scoperte, ma la verità è ancora molto lontana.

Non siamo soldati, non siamo templari, né cavalieri, né maghi. Noi siamo assassini.

I nomi degli assassini più temuti hanno il nome di animali, anche se, per gusti personali, avrei preferito nomi più evocativi. La storia passata dei personaggi è ignota, anche se ci sono piccoli accenni. Sinceramente avrei preferito conoscerli meglio, soprattutto la storia di Lynx che sembra abbia molta oscurità dentro sé e molti sensi di colpa che lo divorano. Gli altri due personaggi che mi hanno incuriosito sono Irt Millirs,  ragazza con poteri magici, e Eel,  orfana come Lynx, che vuole diventare il miglior assassino per motivi di rivalsa.

La lince tornerà sul campo quando notizie sconvolgenti spezzeranno il suo cuore, esigendo vendetta. Le sue lame inizieranno ad avere sete di sangue. Ed è proprio per queste lame che Lynx viene conosciuto come il miglior assassino in circolazione, ma ahimè anche sulla loro storia non si conoscono molte cose.

Avanzò carico di adrenalina, con le lame imbrattate di sangue e la volontà di un titano.

In certe scene mi è sembrato di guardare un videogioco,  e non è un elemento negativo, ma è come se mancasse quel pizzico di phatos in più,  quella sorta di magia, che permette al lettore di aprire quel portale che gli permette di entrare nel libro.  Gli elementi fantasy non sono moltissimi perché il romanzo è basato sugli intrighi e sul potere, ma ritengo sia un buon romanzo.


Giudizio: 3 su 5

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