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giovedì 30 novembre 2017

«I tre dialoghi e il racconto dell'Anticristo» di Vladimir Solov'ëv



Vladimir Solov'ëv
I TRE DIALOGHI E IL RACCONTO 
DELL'ANTICRISTO
Trad. Denise Silvestri / collana Campo dei Fiori/ pag. 186 /euro 17,50






«Nel giardino di una di quelle ville che, ammassate ai piedi delle Alpi, si specchiano nella profondità celeste del mar Mediterraneo, quella primavera si erano riuniti per caso cinque russi: un generale, vecchio combattente; un uomo di Stato, a riposo dai compiti teorici e pratici degli impegni di governo, che chiamerò il politico; un giovane principe, moralista e populista, che pubblicava diversi opuscoli, più o meno validi, su questioni morali e sociali; una signora di mezza età, incuriosita da tutto ciò che è umano; e, infine, un signore di età e condizione sociale imprecisate, che chiameremo il signor Z. Avevo assistito in silenzio alle loro conversazioni; alcune mi erano parse appassionanti, così le trascrissi finché le avevo fresche nella memoria».




Il libro Composta nel 1899, I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo rappresenta l’opera ultima ma non conclusiva del pensiero di Vladimir Solov’ëv. Lo sterile razionalismo della filosofia europea, la desacralizzazione mascherata da “nuova” religione e la dominante etica tolstojana ispirano in Solov’ëv la riflessione sul problema della realtà del male e sulla falsificazione del bene. Scegliendo la forma di un dialogo polemico e ironico, Vladimir Solov’ëv profetizza «l’epilogo del nostro processo storico» attraverso la parabola dell’Anticristo.
Chi è l’Anticristo di cui parla Solov’ëv? Uno spiritualista convinto e un sapiente illuminato, un uomo generoso e geniale. Nel deserto di valori del XX secolo e sotto la minaccia del panmongolismo, ovvero la dominazione delle potenze asiatiche (Cina e Giappone), l’Anticristo ammalia religiosi e intellettuali, cittadini e governanti d’Europa.
Guidato da un solido amor proprio e con i suoi manifesti di pace universale, uguaglianza e progresso, questo «uomo del futuro» diviene imperatore del mondo. Per Solov’ëv il grande pacificatore svela però, con il suo progetto ecumenico tanto fiacco quanto audace, che “in sostanza” non è buono.
«Questo bene contraffatto un po’ di lucentezza ce l’ha, se però gliela togli, non gli rimane alcuna forza essenziale». L’Anticristo verrà infatti sconfitto da un romano che parla nel nome della Verità.

Vladimir Solov'ëv (1853-1900) Vladimir Solov’ëv può essere considerato, accanto a Tommaso d’Aquino, «il più grande artefice di ordine e di organizzazione nella storia del pensiero», ed è stato il più importante pensatore russo, sommo teologo e precursore del simbolismo. Nel suo sistema filosofico sono già presenti tutte le idee che saranno all’origine della rinascita spirituale russa dell’inizio del Novecento.

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