Recensioni

lunedì 17 settembre 2018

Mitchell Hogan - Anime perdute (Recensione)



Dopo la morte dei genitori, brutalmente uccisi per una ragione apparentemente oscura, il giovane Caldan viene allevato da una comunità di monaci che lo iniziano agli arcani misteri della magia. Ma una volta cresciuto, afflitto da domande sul proprio passato, decide di scoprire la verità sui suoi genitori. La ricerca lo porterà oltre le mura del monastero, nella caotica vita della città di Anasoma. Qui, contando solo su un paio di misteriosi amuleti e una manciata di monete, Caldan dovrà dimostrare il proprio talento con le creazioni magiche e con la spada per diventare apprendista di una corporazione di maghi. Il mondo al di fuori del monastero, però, è un posto ben più complicato di quanto il ragazzo avesse mai immaginato, e la magia ha profondità inquietanti che lui non comprende appieno. Immerso in un conflitto secolare che sta portando il mondo al limite della distruzione, per Caldan arriva il momento di scegliere da che parte stare e affrontare il prezzo di scoprire il proprio passato...



Recensione

Ringrazio la casa editrice Fanucci, per avermi permesso di recensire questo libro e di partire in questa nuova avventura.
Il libro è incentrato, principalmente, su Caldan, ma anche su molteplici personaggi secondari.
Fin dalle prime pagine si denotano i tratti del epic fantasy che caratterizzeranno l’intero romanzo. L’autore ci introduce nella storia facendo conoscere, al lettore, la famiglia (Aldrich, Iselle, Nerissa) di Caldan. 

Lungo il primo terzo della lama dalla guardia erano incise le rune. Senza di loro, la spada non era eccezionale; con loro, era potente – più che eccezionale.

Dopo la loro morte, il ragazzo verrà cresciuto dai monaci di un famoso monastero in cui viene praticata la magia e l’allentamento alle arti del combattimento. 
Caldan, per ripagare i monaci, aiuterà nei vari compiti nella vita del monastero, ma avrà accesso anche alle biblioteche e alle lezioni che si svolgono nell'edificio. Tutto questo gli permetterà di scoprire di avere un talento nelle creazioni magiche e nell’arte della spada. Durante la sua permanenza, Caldan, inizierà a provare dei sentimenti verso una delle reagazze che, come lui, è allieva al monastero. Quest’ultima ha un fratello che sfiderà Caldan a duello con le spade di allenamento (i duelli sono tutti svolti con spade di legno). Sarà proprio questo evento a cambiare, repentinamente, la vita dell’allievo Caldan in quanto arriverà quasi ad uccidere il ragazzo che lo ha sfidato a duello. 
Da questo momento in poi Caldan verrà allontanato dal monastero con un peso sulle spalle.Un peso dovuto ai sensi di colpa per aver quasi ucciso il ragazzo e, soprattutto, per la verità, riguardante i suoi genitori, che gli verrà svelata dai monaci. 
Dovrà partire per vivere in una città che non conosce e di cui ha letto soltanto nei libri. 
Con addosso i suoi amuleti magici, ben nascosti, Caldan, inizierà la ricerca di un lavoro per sopravvivere, ma non trovandolo, si troverà alle strette finché, un giorno, proverà a superare l’esame per accedere alla Corporazione dei maghi della città. Subito, il maestro Simmon, noterà il potenziale del ragazzo, ammettendolo alla corporazione come aiutante finché, un giorno, Caldan, non dimostrerà la sua, quasi, vera potenza nella magia. Da qui in poi, anche se inizialmente il ritmo del romanzo è stato un po’ lento nello sviluppo della trama, lo svolgimento della trama subisce un impennata. 
Contemporaneamente alla storia di Caldan, ci sono altre storie, di altri personaggi, che si svolgono per poi convergere al centro della vita di Caldan. 
Un ruolo molto importante nella trama del romanzo, viene svolto dalla magia, sia bianca che nera. Infatti entrando nella Corporazione dei maghi, Caldan verrà a conoscenza dell’esistenza della magia oscura, devastante, che alcuni maghi utilizzano per raggiungere i loro obiettivi. Durante tutto il romanzo, l’autore, ha inserito un termine (Devastazione, termine utilizzato per indicare la grave crisi in cui era entrata la magia. In particolare, si riferisce all'utilizzo della magia nera) che metterà a dura prova la coscienza di Caldan, fermamente convinto dell’esistenza, soltanto, della magia bianca. 

Quando cerchi di annientare il male assoluto, lo devi distruggere completamente. È come un cancro che cresce. Mostra misericordia o esita e lascerai che i suoi semi inizino a diffondersi nuovamente.

Un male oscuro sta agendo dietro le quinte, ma al lettore non è ancora dato sapere di quale male si tratti. Spetterà a Caldan, attorniato da altri personaggi, e ad un gruppo di guerrieri e maghi di cui il lettore farà conoscenza, a cercare di sopravvivere e sconfiggerlo.

Cosa mi ha colpito di più di questo romanzo?
  • Ho amato soprattutto lo svolgimento, prima lento e poi accelerato, della trama;
  • La presenza di altri personaggi oltre a Caldan (e non sono molti per fortuna) che mi hanno fatto innamorare.
  • La presenza della magia e dei combattimenti;
  • Una sottile dose di romance, quasi marginale, ma non per questo, non degna di nota;
  • Tradimenti e intrighi, alcuni di leve spessore e non troppo complessi.

Penso che questo romanzo, primo di una saga, permetta al lettore di inoltrarsi all’interno di un’avventura che è solo agli inizi. 
Spero di poter leggere presto i seguiti perché il romanzo mi ha affascinato e credo ci siano molte cose ancora da svelare che mi incuriosiscono, e non poco. 


Giudizio: 5 su 5 

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