Recensioni

martedì 23 ottobre 2018

Stephen King - The Outsider (Recensione)







« Fatevi un favore, leggete The Outsider. » Associated Press « L'It dell'era Trump… notevole e veramente bello. » The AV Club La sera del 10 luglio, davanti al poliziotto che lo interroga, il signor Ritz è visibilmente scosso. Poche ore prima, nel piccolo parco della sua città, Flint City, mentre portava a spasso il cane, si è imbattuto nel cadavere martoriato di un bambino. Un bambino di undici anni. A Flint City ci si conosce tutti e certe cose sono semplicemente impensabili. Così la testimonianza del signor Ritz è solo la prima di molte, che la polizia raccoglie in pochissimo tempo, perché non si può lasciare libero il mostro che ha commesso un delitto tanto orribile. E le indagini scivolano rapidamente verso un uomo e uno solo: Terry Maitland. Testimoni oculari, impronte digitali, gruppo sanguigno, persino il DNA puntano su Terry, il più insospettabile dei cittadini, il gentile professore di inglese, allenatore di baseball dei pulcini, marito e padre esemplare. Ma proprio per questo il detective Ralph Anderson decide di sottoporlo alla gogna pubblica. Il suo arresto spettacolare, allo stadio durante la partita e davanti a tutti, fa notizia e il caso sembra risolto. Solo che Terry Maitland, il 10 luglio, non era in città. E il suo alibi è inoppugnabile: testimoni oculari, impronte, tutto dimostra che il brav'uomo non può essere l'assassino. Per stabilire quale versione della storia sia quella vera non può bastare la ragione. Perché il male ha molte facce. E King le conosce tutte.







Recensione


Ringrazio la Casa Editrice Sperling & Kupfer e la ragazza che ha organizzato l’evento per recensire questo meraviglioso libro.
Per chi mi conosce bene, sa che la persona che, di più, mi ha avvicinato al mondo della lettura è proprio Stephen King. Infatti è il mio autore preferito per il genere che scrive. Mi trovo davvero in difficoltà a scrivere la recensione perché ho tantissime idee sparse nella mia testa, e sono tutte positive. Ma una, in particolare, può riassumere tutto: The King is back!
Ho terminato il libro poco fa e sono ancora scosso per tutto il bagaglio di emozioni che mi sto portando dietro fin dalle prime pagine.
Ci sono veramente una miriade di cose da dire e spero di non annoiarvi e per questo vi chiedo scusa in anticipo. 
Innanzitutto il libro è incentrato su un omicidio veramente orribile ai danni di un bambino di undici anni, Frankie Peterson (non starò a svelarvi i particolari, ma sappiate che sono molto crudi). 

Benché non rientri nel protocollo, mi vedo costretto ad dubbio il peggiore nel quale mi sia mai imbattuto, e la persona che l’ha commesso deve essere catturata IL PRIMA POSSIBILE.

In base alle varie deposizioni dei testimoni, il dito viene subito puntato sul allenatore di bambini, di baseball, Terry Maitland. Impronte, testimonianze, persino il DNA, portano il detective Ralph Anderson ad arrestare l’allenatore durante una importante partita, di fronte a quasi 1300 persone e tutto questo attirerà il pubblico sul caso. Con queste prove schiaccianti il caso sembrerebbe subito chiuso, ma, nonostante tutto ci sono molti fatti che non quadrano: per esempio altre testimonianze che collocano lo stesso allenatore a più di cento chilometri di distanza dal luogo dell’omicidio. Com’è possibile che una persona si trovi in due luoghi contemporaneamente? Sarà questo il dubbio maggiore che porterà Ralph a dover lottare persino contro se stesso. Credetemi se vi dico che la mente di King è proprio immensa per come ha gestito tutto lo svolgimento della trama e tutti i problemi che vengono a crearsi man mano. 

Ho un sacco di cose da raccontarti.» «Anch’io», disse Yune. «Possiamo ancora scoprire com’è andata veramente, Ralph, ma non so se ci piacerà quello che scoveremo. È come una cavolo di giungla.» In realtà, pensò Ralph, mentre chiudeva la conversazione, è un melone. Pieno di vermi, dannazione.

La trama è veramente fitta, con nuovi dettagli e colpi di scena che si presentano man mano che il lettore prosegue la lettura. Per non parlare delle descrizioni di King, da brividi. Il libro non è di poche pagine, anzi. Eppure l’ho divorato, credo, in 3 giorni. Man mano che il lettore procede nella lettura, fra pelle d’oca e spaventi, si troverà a credere al impossibile, e il tutto grazie alla maestria di King. 

la mia domanda è molto semplice. E se l’unica risposta all’enigma dei due Terry fosse di carattere soprannaturale?»

Quando sono arrivato alla conclusione del libro ho fatto i miei ragionamenti sulla trama. All’apparenza sembrerebbe una trama semplice, ma King è riuscito a collocare molteplici messaggi per tutto il romanzo, fino ad arrivare al culmine. Infatti adesso sono spinto a fare delle ricerche per documentarmi su alcune leggende affrontate dall’autore. Leggende di cui neanche sapevo l’esistenza. 
Come tutti gli amanti della scrittura di King sanno, l’autore ama stupire il lettore. 
In questo romanzo, al di là della trama, l’autore è riuscito ad affrontare anche molteplici problemi attuali:

  • La pedofilia (infatti il romanzo si basa sull’omicidio di un ragazzino);
  • La potenza distruttiva dei social media 
  • La paura del cancro

Inoltre, ha inserito alcuni riferimenti a particolari leggende, che non posso svelarvi per non rovinarvi lo svolgimento della trama.
Come sempre, King, anche in questo romanzo riesce a creare quella suspense psicologica nel lettore che provoca brividi e paura per un niente.

C’era qualcuno alle sue spalle, e stavolta non era un miraggio. Poteva vederne l’ombra, lunga e sottile. E… che cos’era quello, un respiro? Tempo un secondo e mi afferrerà. Se non scappo prima. Ma non riusciva a muoversi.

Tutto sembra procedere in linea retta, con calma, quando all’improvviso ti ritrovi ad annaspare e divorare con avidità le parole perché, nonostante, riesca a trasmettere quella sensazione di attesa e “paura”, mi sono ritrovato a volerne ancora di più. 
I personaggi che ho amato maggiormente sono proprio il detective Ralph e la moglie, ma anche l’intelligenza di Holly.
Ritengo che questo romanzo, a parere mio, è ai livelli del King che siamo abituati a conoscere. Al Re che ha scritto It e non ha fatto dormire tante persone.Ho apprezzato un particolare degno di nota, nelle ultime pagine, ossia come King ha provato anche a far capire il punto di vista del Outsider, i motivi che lo spingono a compiere omicidi. E’ un bene o un male? Lascio a voi la decisione. Concludo dicendo che Stephen, come sempre è riuscito a estrapolare il male da persone di cui nessuno sospetterebbe nulla, ma come si dice: “la rabbia dei buoni è quella più pericolosa”. Un altro elemento che l’autore ha affrontato con maestria è stato lo scetticismo da parte delle persone che non credono al soprannaturale. Dietro ogni leggenda si nasconde sempre un po’ di verità, non dimenticatelo!

Lo consiglio? Assolutamente si, anche a chi ancora non conosce il Re e dovrebbe farlo. Preparatevi a varcare i confini della realtà da noi conosciuta.




Giudizio: 5 su 5



18 commenti:

  1. Adoro la tua recensione, sei riuscito a tirar fuori tutto ciò che si legge in the outsider, bravo!

    RispondiElimina
  2. Hai detto bene, le descrizioni di King calamitano l'attenzione totalmente, è davvero faticoso doversi staccare dai suoi libri, magari per far fronte agli impegni quotidiani!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credimi, non riuscivo a staccarmi. Soprattutto quando l'atmosfera diventava "oscura".

      Elimina
  3. Anche a me hanno appassionato le leggende... Affascinanti e misteriose.. perché variano da stato a stato.Io ne conosco diverse ma quelle lette mi mancavano e poi vogliamo parlare della menzione a Poe... Un altro mito..é stato geniale!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, effettivamente, mi sono dimenticato di menzionare Poe. Pii vogliamo parlare della menzione che avevo anticipato di...non lo posso dire 😭😭

      Elimina
  4. La tua recensione mi è piaciuta tanto e posso solo concordare con ogni singola parola che hai scritto.

    Ho amato questo romanzo,
    e come al solito il "Re" è riuscito ad iniettarmi una dose incontenibile di terrore, suspance ed angoscia.

    Eleonora C
    Eleonora's Reading Room .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non vedevo l'ora di leggere questo romanzo. Mi mancava il Re di una volta.

      Elimina
  5. Bellissima recensione complimenti, se non avessi letto il libro sicuramente grazie alle tue parole sarei stata costretto a farlo ehhe.
    Comunque anche per questo libro King è stato un grande!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie *_* In realtà e stato difficilissimo trattenermi dal provocare ancora di più la curiosità.

      Elimina
  6. Ciao! Mi è piaciuta moltissimo la "schematizzazione" che hai fatto, per punti, dei punti cardine del romanzo, lo trovo un modo pratico e intuitivo per poi sviluppare il discorso :) complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie di cuore! Quasi sempre le mie recensioni sono così xD per arrivare alla fine ed estrapolare tutto il bagaglio di emozioni senza incorrere in spoiler.

      Elimina
  7. Anche io, come te adesso, cercherò di documentarmi il più possibile sul lato "mitico" di questo romanzo. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Devo ancora trovare del tempo...però durante la lettura ho provato a documentarmi ma, a quanto pare, devo fare una ricerca più minuziosa, perché non ho trovato quasi nulla.

      Elimina
  8. oh, belle le citazioni nella recensione, permette uno bello sguardo ampio su un libro ancora da leggere ma senza spoiler

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille!! Adoro riempire la recensione di citazioni, così da essere come testimonianza di quello che sto raccontando.

      Elimina
  9. Concordo in pieno con te quando dici che all'inizio ti è stato difficile far ordine tra le idee per scrivere questa recensione. Questa storia mi ha fatto provare un incredibile mix di emozioni e sensazione, e non ti nascondo che ho faticato a tirarle fuori.
    Propongo di creare un nuovo hashtag comunque: #thekingisback!!!!

    RispondiElimina
  10. Io ho scritto 850 parole per la recensione a fronte di uno standard di 600.700. King ti ispira e al tempo stesso non sai mai quanto parlarne, perché il bello di The Outsider è leggerlo anche a scatola chiusa senza troppi spoiler

    RispondiElimina