Recensioni

mercoledì 27 febbraio 2019

Burt O. Z. Wilson - Vanthùku (Recensione)



#Prodottoffertoda Burt O.Z. Wilson

Risentimento, egoismo, paura: la sorte alterata da forma umana a mostruosa, volta alla rinascita. 

Burt O.Z. Wilson presenta un fantasy senza scrupoli di eroi vigliacchi e predatori, dominato da sangue, acciaio, artigli e ossa spezzate, evocazioni di morte da polvere e roccia rossa. 

Nessun abitante dell’Impero conosce Vanthúku: le terre rosse oltre le montagne est, un tempo dominate dai grandi draghi estinti e i giganti del Mhòrk, ora avvelenate dai negromanti e infestate dai draghetti. 

Ma cosa succederebbe se i due mondi fossero costretti ad incontrarsi? 

E mentre antiche leggende raccontano di un errante nell’Impero ovest, e di un popolo delle ombre all'estremo sud, le terre rosse cadono al dominio di un uomo e all’unicità di un essere. Nel risveglio di forze antiche, scontri e tradimenti verso la supremazia di Vanthúku, s’intrecciano ambiguità, solitudine e rabbia di un soldato ripudiato e una donna portatrice di magia pura; di un furbo negromante e una coraggiosa guerriera; trafficanti mossi dalla cupidigia e uomini bestia. 


Qual è il vero nemico da combattere? 


Un libro che si lascia leggere in fretta, un'esperienza quotidiana raccontata come non lo fosse. Un fantasy parallelo al nostro tempo, nell'odio della diversità come paura e i sentimenti come motore ad affrontare la vita. Un viaggio dai risvolti spesso crudeli, ma vivi.






Recensione


Ringrazio l’autore per avermi contattato e avermi proposto di partecipare per recensire il suo romanzo. 
Bookdreamers, questo romanzo non è il solito romanzo fantasy a cui siamo abituati. 
Ci troviamo immersi subito nelle notizie storiche riguardanti il continente Dàrjkhan, suddiviso in base agli Imperi che vi sono stanziati. In seguito al quadro storico, il lettore si immerge subito nei frammenti di un’antica leggenda che riguarda un errante che profettizza, nel corso del romanzo, la fine dell’Impero centrale di Ilphasar. 


Ma chi lo distruggerà?


Nelle pagine che seguono la leggenda, veniamo a conoscere Hiulo, un soldato che verrà nominato cavaliere e gli verrà assegnata una spada. Insieme ad altri nove cavalieri verrà spedito al di là delle montagne di Aralys, da sempre territorio inesplorato, per la difficoltà. Qui si cela un potere sconosciuto, un mondo totalmente diverso da quello conosciuto. 
Il romanzo è caratterizzato dalla presenza di molteplici personaggi che si intrecciano nella trama come un puzzle. 
Infatti Hiulo conoscerà un gruppo di persone, negromanti, provenienti dalla terra di Vanthùku, che gli cambieranno la vita.
"Sono un codardo".
"Ti ho visto combattere quando altri piangevano nella paura, ti ho visto sorridere e sfidare cinque spade del Regno, da solo. Tu, ora...un codardo".

E’ proprio questa la terra misteriosa. Un luogo pregno di odio e dolore. La terra della polvere rossa ne è tutta impregnata.
Anche se sembra la solita avventura fantasy, questo romanzo è molto impegnativo. I personaggi non sono facili da capire per i comportamenti che avranno. Lo stesso Hiulo sarà posto di fronte ad una scelta che cambierà la sua vita. Un importante ruolo, in questo, viene svolto dal destino per ogni personaggio. Anche se con una piccola azione, ognuno di loro cambia, a suo modo, le sorti.
All’inizio ho trovato un po’ di difficoltà nel immergermi nel libro, dovuto agli sbalzi temporali, ma con il proseguire della lettura tutto diventa più chiaro e sono riuscito a riprendere il filo della trama. Questa è l’unica difficoltà che ho trovato. 
Ma torniamo al romanzo. Ogni personaggio, di quelli di ruolo degno di nota, porta su di sé un peso che lo schiaccia. 
Posso riassumere in questo modo il continente:
  • Negli imperi non esiste nessuna magia;
  • Al di là delle montagne, invece, la terra rossa ne è impregnata.

Entrambe le “fazioni” combattono una guerra propria. In particolare, Vanthùku, che è oppressa da un unico negromante potentissimo, Monkeros. In principio, la regione, era occupata da draghi antichi (per gli amanti del fantasy, vere e proprie creature maestose e amate). 

E la morte arrivo dai draghi. Artigli, fuoco, fauci.
Ora, invece, ci sono i negromanti che combattono contro i draghetti, piccole creature dalle sembianze di draghi ma non così potenti come i draghi antichi. 

<<I draghetti..>>sospirò il gigante, <<il nostro retaggio è stato estinto dai grandi draghi ora scomparsi, ma quello dei piccoli uomini lo sarà dalle bestie che hanno invaso le Terre Rosse>>.
Si combatte una vera e propria guerra per la sopravvivenza, finché il destino non farà sì che le regioni vengano a contatto, scatenando l’inferno. 
In realtà, il romanzo è incentrato molto di più sulla storia delle lotte che si svolgono a Vanthùku. Mi spiego meglio. In entrambe le regioni ci sono intrighi interni per la salita al potere, ma, per la quantità di eventi Vanthùku predomina nel complesso. 

Un'ulteriore suddivisione può essere avanzata:
  • l’Impero è incentrato sull’addestramento di cavalieri che sono fortissimi;
  • Vanthùku, il campo di battaglia dei cavalieri che devono far fronte anche agli elementi magici che impregnano la polvere stessa. 

Nel complesso si tratta di un romanzo che è incentrato, non sui valori epici dei cavalieri (nonostante siano presenti), bensì sugli elementi e le scelte che li portano ad agire. Vengono evidenziati molto l’odio, la crudeltà e la lotta per sopravvivere in una terra che sembra non possa dare nulla ai propri abitanti. In tutto questo, ogni personaggio ha una propria guerra personale, interiore, da affrontare. Lo stesso Hiulo, nonostante fosse un abile cavaliere si macchierà di crimini per il raggiungimento di un obiettivo che risulterà, alla fine basato su un illusione. 
Nel corso della lettura mi sono affezionato maggiormente a Hiulo per poi cambiare idea e innamorarmi del eroismo di Efthrèa, una ragazza che lotta per amore e per difendere il proprio popolo. Stranamente, il lettore viene portato verso “l’odio” non del tiranno, bensì verso alcuni personaggi. Uno di questi è Rhates che ho odiato fino alla fine. Usereì termini poco coloriti verso di lui, venderebbe persino la sua stessa madre e non mi sbilancio di più.

<<Monkéros avrà morte. Il moto di cui tutto è iniziato finirà qui, crescerà l'odio e sterminerà la ragione. La roccia spezzerà le ossa e spargerà sangue, le anime invaderanno le Terre Rosse>>.
In conclusione, anche se ho faticato un po’ all’inizio, il romanzo si è rivelato molto bello. Lo consiglio a tutti gli amanti del fantasy e che vogliono conoscere le scelte “cattive” che ci sono dietro ad ogni eroe. Non vedo l’ora di leggere il seguito e capire cosa mi riserverà ancora l’autore.



Giudizio: 4 su 5

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