Recensioni

venerdì 22 febbraio 2019

In arrivo POWERS, ACHEBE, PERRONI, FRATELLI D'INNOCENZO, MAGNUSSON


KEVIN POWERS
UN GRIDO NELLE ROVINE
collana Oceani, trad. Carlo Prosperi, pp.272, euro 19 

L’acclamato autore di Yellow Birds torna con un romanzo faulkneriano sul potere e la violenza. Un libro che solo apparentemente racconta la guerra civile americana e lo schiavismo, per esplorare piuttosto la potenza delle pulsioni che muovono ogni uomo.

Piantagione di Beauvais, Virginia. Guerra civile americana. Il proprietario terriero Antony Levallois è stanco della produzione di tabacco e cotone. Sa che il futuro appartiene ai grandi capitali e all’industria. È un uomo senza scrupoli, che mira soltanto a difendere i suoi interessi e a ingrandire la sua ricchezza. Quando il vicino Bob Reid parte per la guerra, Levallois sfrutta la sua assenza per soffiargli la proprietà, sedurre e sposare Emily, la figlia dodicenne di Reid e prendersi i suoi schiavi, fra cui la giovane Nurse.
Quando Bob Reid torna a casa dal fronte, sfigurato e mutilato, non trova più nessuno ad attenderlo, la sua tenuta non gli appartiene più e sua figlia è sposata con il responsabile della sua rovina. A un uomo disperato resta una sola scelta: la vendetta.





CHINUA ACHEBE
LA FRECCIA DI DIO
collana Oceani, trad. Alberto Pezzotta, pp. 352 , euro 19.50

La freccia di Dio, pubblicato nel 1964 a sei anni di distanza da Le cose crollano e Non più tranquilli, rappresenta il completamento della “Trilogia africana” di Chinua Achebe, considerata universalmente il suo capolavoro.
“Un grande libro, che racconta un grande, coraggioso, luminoso spirito umano.” John Updike
“Chinua Achebe è uno scrittore magico – uno dei migliori del ventesimo secolo.” Margaret Atwood

Ezeulu è il sacerdote di una divinità che rappresenta l’unità dei sei villaggi di Ulmuaro. È un uomo capace di giudizio e anche di una certa diplomazia, ma la sua autorità sta pian piano venendo meno di fronte alla minaccia degli altri: i bianchi funzionari del nuovo governo coloniale inglese. Non crolla però la sua sicurezza: è una freccia nell’arco di Dio, di questo è sicuro, e forte di tale convinzione si prepara a guidare il suo popolo, fino alla distruzione e all’annientamento, se sarà necessario.
Crudo e potente, La freccia di Dio è il ritratto indimenticabile della perdita della fede, della lotta fra la tradizione e il cambiamento, della convivenza di culture e religioni diverse, nel flusso inarrestabile di una storia che esonda dal tempo e dai continenti.








SERGIO CLAUDIO PERRONI
LA BAMBINA CHE SOMIGLIAVA ALLE COSE SCOMPARSE
collana Le Onde, disegni di Leila Marzocchi, pp. 176, euro 13

Dalla penna di uno dei talenti letterari più stimati, un'originale e sorprendente invenzione narrativa: una fiaba non convenzionale che commuove e diverte adulti e bambini.Illustrazioni di Leila Marzocchi.

“Ma a che ti serviva la nuvola?”
Si chiama Pulce e risolve problemi. Per farlo, ricorre all’antico e desueto stratagemma di porre domande. Interroga chi incontra sul motivo di una paura inspiegabile, di una particolare malinconia, di una speranza tradita. Gira e rigira, le risposte sono altre domande: d’amore o d’amicizia, di protezione o di salvezza.
“Mi serviva a nascondermi,” le risponde il passero, terrorizzato dal falco che lo insegue. Detto, fatto: il volto di Pulce diventa la nuvola in cui rifugiarsi!
È scappata di casa, Pulce. Si è presa una vacanza dalle lamentele della mamma e del papà per quello che fa o non fa, perciò che è o non è. Ha sette anni, gli occhi color tatuaggio e un’energia visionaria che ricorda l’Alice di Carroll e il Piccolo Principe di Saint-Exupéry. In un battibaleno è capace di trasformarsi in chiunque e in qualunque cosa: un ruscello, un affetto perduto, una stella cadente, una madre scomparsa, un paio di occhioni blu... E così, facendo da ponte tra quello che c’era e quello che non c’è più, rimedia di volta in volta alla perdita di cui soffrono i personaggi in cui si imbatte. Per riuscirci, attinge all’esperienza che zampilla dalle sue “fonti”, un popolo buffo e saggio raccontato in parallelo dalle geniali note a piè di sogno.
La bambina che somigliava alle cose scomparse è la favola dei piccoli di ogni età e dei grandi ancora disponibili alla meraviglia. Sergio Claudio Perroni, con il suo stile terso e incantevole, sublima l’ironia di Dickens e la leggerezza di Calvino in una storia di magia e destino. Perché non è vero che l’essenziale è invisibile agli occhi. È il contrario, basta conoscere Pulce.







FRATELLI D'INNOCENZO
MIA MADRE È UN'ARMA
collana I Venti, pp. 96, euro 15

La prima raccolta poetica dei registi (e gemelli) Damiano e Fabio D’Innocenzo, autori del fim rivelazione La terra dell'abbastanza.

Un’opera scritta a quattro mani per raccontare in versi sciolti del tempo contemporaneo e dei sentimenti che lo abitano, degli appartamenti in affitto, dei cani amati e dei genitori, del futuro che va registrato e tramandato, della scrittura che – come il cinema – vive di un gesto quotidiano e necessario, radicato nell’intimità delle cose più piccole, microcosmi emotivi, generatori di storie.
“Sono poesie bambine, sono volatili, sono piccoli animali molto vispi, sono magnificamente esili. Schiette, bizzarre, leggere, un poco feroci, profonde, tenere. Con uno sguardo nitido sul niente del mondo, il prodigioso ordinario niente di tutti i giorni, che i gemelli vedono col loro sbirciare da un punto di lato, da un grande silenzio, da un ciondolare di ore che sembrano a perdere e invece diventano questo oro delle loro parole. Sono poesie che sembrano sgusciate via, saltate fuori dal loro nascondiglio spesso domestico, come nate per distrazione, con la loro piccola rivelazione gigante, col loro valere per chiunque le leggerà.”






MARGARETA MAGNUSSON
LA NOBILE ARTE SVEDESE DI METTERE IN ORDINE
SISTEMARE LA PROPRIA VITA PER ALLEGERIRE QUELLA DEGLI ALTRI
collana Le Onde, trad. Milena Zemira Ciccimarra, pp. 160, 15 euro

Un best seller internazionale, un caso editoriale tradotto in 30 paesi. Una pratica che sta rivoluzionando il mondo.
Una ricetta sorprendente all’insegna del divertimento per mettere ordine in se stessi a partire dalla propria casa, un modo nuovo di pensare agli altri riscoprendo le piccole gioie che illuminano la nostra vita. Una riflessione nata dalla sua esperienza personale e oggi condivisa con tutti i lettori.

In Svezia si coltiva un’arte silenziosa chiamata döstädning, che consiste nel fare letteralmente pulizia degli oggetti accumulati durante l’arco della vita, prima che di questo compito gravoso debba occuparsi qualcun altro al posto nostro. La scelta di eliminare gli oggetti non più necessari ha sorprendenti effetti benefici e può essere intrapresa a qualsiasi età o fase della vita, ma dovrebbe essere colta il prima possibile per goderne appieno. Margareta Magnusson, con umorismo e leggerezza scandinavi, insegna ai lettori ad abbracciare questo minimalismo: un metodo radicale e gioioso per mettere in ordine l’esistenza, che ci aiuta a trasformare i momenti difficili in un atto di generosità.
in questa guida piena di consigli pratici, Margareta suggerisce le cose da eliminare facilmente (vestiti mai indossati, regali indesiderati, una quantità di piatti e pentole di gran lunga superiore al necessario) e gli oggetti che potresti voler conservare (fotografie, lettere d’amore, disegni dei bambini).



Nessun commento:

Posta un commento