Recensioni

sabato 9 febbraio 2019

Luca Tarenzi - La guerra dei Moryan (Recensione)


Genere: #Fantasy

#Prodottofferto da: #AcheronBooks




Per i minuscoli Moryan la vita nella discarica di rifiuti umana è durissima, tra il pericolo mortale dei gabbiani, la difficoltà nel procacciarsi il cibo, e le faide con le altre tribù del Piccolo Popolo. E come se non bastasse, battono ormai tamburi di guerra. Il furto di una batteria per auto da parte di Cruna, Verderame e Disgelo ai danni degli odiati Boggart ha creato il casus belli. Re Albedo affronta la situazione ma ben presto il conflitto si allarga anche alla tribù dei Silfi. Ormai è un tutti contro tutti: si sfaldano alleanze e se ne creano di nuove, vecchi nemici ritornano, si cerca persino l'aiuto dei misteriosi Sotterranei... finché Cruna, Verderame e Disgelo non propongono un ultimo, disperato piano suicida. Mentre sulla discarica avanza, imperscrutabile, la titanica ombra degli Umani…




Recensione

Ringrazio #Acheron Books per avermi dato la possibilità di recensire un altro romanzo di Luca Tarenzi.

Fin da subito sono stato affascinato e incuriosito dalla trama del romanzo, ma, nelle prime pagine ho avuto una leggera confusione dovuta a un’incapacità mia di inquadrare le figure o, più che altro, il genere di creature che andranno a popolare il romanzo. 

Su cosa è incentrato il romanzo? E su chi?

Ci troviamo sulla Terra, in un luogo non specificato geograficamente, in una discarica. Esatto! Si tratta proprio di una discarica popolata da esseri fatati e molto piccoli. I goblin, i boggart e i gabbiani. Tranne per i gabbiani, questi essere piccolissimi formano il popolo dei Moryan, da sempre in guerra per i confini della discarica. E’ un popolo ormai al collasso a cui manca il cibo e l’inverno è alle porte (Winter is coming xD). Quelli messi peggio sono i Goblin con a capo il re Albedo che dovrà prendere decisioni di difficile comprensione agli occhi del suo popolo che, nonostante tutto, lo seguirà fedelmente. 

Nel primo romanzo, il lettore, conosce i protagonisti principali, ossia:
  • Albedo, il re dei Goblin che è salito al potere in circostanze misteriose alla morte del padre;
  • Crunna, sorella di Albedo alquanto “ribelle”;
  • Verderame, uan goblin con il colore del viso azzurro;
  • Disgelo, un goblin amico di entrambe le “ragazze”, e molto ribelle e che agisce sempre di testa sua finendo, così, per compiere molteplici guai.
E così era nato il loro quartetto mal assortito, che aveva attraversato l’infanzia giocando dove non si doveva, rubando il cibo quando nessuno guardava, sgattaiolando fuori di notte per arrampicarsi sulle montagne, a guardare da lontano gli accampamenti delle tribù nemiche e a immaginare di piombarci sopra come una folgore divina per sgozzarli tutti nelle loro tende.
Il primo romanzo è incentrato proprio sulla vita di questi tre goblin che lotteranno per riscattarsi agli occhi del re cercando di sottrarre una batteria che si trova nel territorio dei Boggart. 

Cos’ha di cosi importante questa batteria?

Darebbe un enorme potere a chi la possiede.

Il popolo dei Moryan ha un potere particolare, il Grymarie, una sorta di potere innato, diverso per ogni personaggio. 
Oltre a queste due “razze” ad incombere su di loro ci saranno le Pallide Morti, così vengono chiamati i gabbiani che volano in circolo sopra la Discarica. 
L’autore ha scelto dei nomi molto simpatici per ogni personaggio, ma con il proseguire nella lettura, il lettore, si troverà ad amare molti di loro. 
Pian piano proseguendo nella lettura della trilogia, il carattere di ogni personaggio viene evidenziato e cresce fino a raggiungere l’apice nel terzo romanzo in cui manca poco per la conquista del potere. Ormai entrambe le popolazioni sono in guerra fra loro, con molteplici colpi di scena. Il tutto per sconfiggere il re dei Boggart, Argiope. 
Fra dissapori all'interno della popolazione dei Goblin, Cruna e i suoi amici dovranno dimostrare il proprio valore e saranno decisivi nonostante i dissapori con il re Albedo. 

“Davvero pensavi di essere la sola a dover sopportare un po’ di disagio qui dentro?” Argiope sorrise, sinceramente divertito. “Tutti si fanno male, mia cara. Qualunque cosa valga la pena di conquistare nella vita si paga in sangue e in lacrime: alla tua età, dovresti già essertene accorta.” Socchiuse gli occhi e chinò la testa. “E la conoscenza vale più di molte altre cose. Molto di più. Per questo fa così male.”

Nel terzo libro l’autore scatena tutta la sua maestria ed evidenzia le caratteristiche di ogni personaggio: la fedeltà al proprio popolo, l’eroismo e il sacrificio per il raggiungimento del bene comune. Viene dato molto spazio all’amicizia e, in alcuni brevi punti, anche all’amore che sta per sbocciare. 

Si tratta di un fantasy, per certi versi, diverso dal solito perchè non sono abituato a leggere dei goblin. Più che altro a leggere un romanzo incentrato sulla loro vita e lotta per la sopravvivenza. Di solito, per gli amanti del fantasy, le storie hanno sì i personaggi dei goblin ma fanno da contorno a una storia che ha per oggetto altre vicende. Diciamo che, di solito, sono visti come personaggi secondari, mentre, qui, la vicenda è incentrata proprio sulla loro vita. 
Oltre a loro, nel terzo romanzo il lettore conoscerà altre creature che sono molto simili agli elfi per il loro stretto contatto e rispetto della natura. 

“Ogni volta che ti ho chiesto qualcosa, tu l’hai fatta. A ogni ordine hai chinato la testa e sei corso a obbedire come meglio potevi, anche quando avresti dovuto ruggire e ribellarti, guardarmi negli occhi e urlarmi in faccia che stavo sbagliando tutto, che sono un pazzo e che avrei portato solo rovina e morte su tutti noi.”

E’ forse la morte l’apice per dimostrare la propria lealtà?

Consiglio questo romanzo a tutti gli amanti del fantasy che vogliono tuffarsi in un’avventura diversa dal solito. Il romanzo è adatto anche ad un pubblico che va dai 14 anni in su perché di facile lettura e molto scorrevole con termini alla portata di tutti. 


Giudizio complessivo dell’intera trilogia: 5 su 5

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