Recensioni

lunedì 14 settembre 2020

Kerri Maniscalco - Sulle tracce di Jack lo Squartatore (Review Party + BlogTour)





#Prodottoffertoda @Oscarvault @Mondadori



È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell'alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l'amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l'ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull'assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.
Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d'esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.












Recensione

Buongiorno bookdreamers, è con immenso piacere che vi posso parlare, finalmente, di questo libro. Colgo l'occasione per ringraziare gli organizzatori dell'evento e la Casa Editrice @Oscarvault che ci ha fornito il materiale per fare questo mega evento. 

Ci troviamo in una Londra molto diversa da quella attuale. Il lettore si troverà immerso in un'atmosfera macabra con i vicoli maleodoranti, crimini, carrozze trainati da cavalli. Una vera magia insomma. A fare da contrappeso alla società appena descritta c'è quella mondana nella quale si svolgono feste e balli, incontri davanti a tè pomeridiano, come se nulla fosse. 
Il personaggio principale su cui verterà la vicenda è Audrey Rose Wadsworth, appartenente a una famiglia conosciuta a Londra. Ma Audrey non è come tutte le ragazze di quell'epoca. Infatti la sua passione, in seguito alla morte della madre, sarà quella di carpire i segreti dei morti, in particolare attraverso autopsie che esegue con lo zio di nascosto dal padre. 

La paura diffuse il suo subdolo morbo in tutto il mio corpo, come un ratto infettato che trasmette la peste nera. Un laboratorio, ben più sinistro di qualsiasi cosa mai partorita dalla mente di uno scrittore, si aprì davanti ai miei occhi.

Inizialmente la protagonista svolgerà "praticantato" con lo zio finché gli eventi non faranno sì che sia invischiata nei crimini, sempre più efferati, di Jack lo Squartatore. 
La protagonista ci viene presentata quasi come una ribelle alla società mentre il padre vorrebbe che presenziasse, come tutte le ragazze, alle feste e ai balli e avere una vita mondana. Ma lei vuole ottenere una sua libertà e la capacità di poter decidere cosa sia meglio per la sua vita. 
Attraverso gli omicidi, Audrey, insieme allo zio Jonathan Wadsworth e al suo studente Thomas Cresswell, cercherà di ascoltare cosa hanno da dirle i morti attraverso le autopsie. 
L'autrice, questo è il suo romanzo d'esordio, descrive minuziosamente i dettagli delle autopsie e ciò può essere un pregio ma anche un difetto per i deboli di stomaco. Per me che sono abituato, devo ammettere, che mi ha fatto un po' ribrezzo ma soltanto perché la maestria con cui l'autrice descrive le procedure sono molto dettagliate, quindi è impossibile non vedere con "gli occhi della mente" il corpo freddo che verrà tagliuzzato. 
Al di là della trama riguardante il famoso killer, di cui penso che ormai la maggior parte di noi sia a conoscenza, ci saranno molti elementi presenti nel romanzo degni di nota. Le autopsie saranno influenzate, lontanamente, anche dagli studi scientifici compiuti precedentemente e anche ad alcuni scritti famosi dell'epoca. Infatti la mia tappa del blogtour farà riferimento proprio a questi ultimi, ma vi toccherà aspettare domani. 
Il romanzo si legge tutto d'un fiato, è scritto in modo molto fluido e non annoia mai, anzi spinge il lettore a proseguire dandogli quel senso di curiosità per scoprire l'assassino. 

La qualità essenziale di ogni buon scienziato è essere disposto a esaminare tutte le variabili, persino quelle che non necessariamente comprendiamo. Sarei stata decisamente ottusa a rifiutare un’opportunità senza nemmeno analizzarla, soltanto perché non rientrava in un concetto prestabilito.

Il romanzo inizia seguendo un ritmo di calma apparente condito da un pizzico di curiosità che sarà alimentata man mano che si procede nella lettura. Dalla curiosità si passerà ad un senso di ansia che l'autrice ci trasmette in quanto l'assassino sembra sempre più vicino, ma anche molto più violento, disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo. Ma, oltre a queste sensazioni "negative", l'autrice ci delizia anche di battibecchi tra Audrey e Thomas. Sembra quasi che flirtino tra di loro: Thomas troppo sicuro di sé e sfacciato ma galantuomo, Audrey guardinga e con un muro di difesa attorno indecisa se abbandonarsi per i giudizi della società e del padre iperprotettivo che cerca di tenerla in una gabbia dorata, anche per il dolore della dipartita della moglie. Per quanto riguarda il colpo di scena finale, diciamo che ho avuto dei sospetti, ma non potevo crederci quindi posso dirvi che l'autrice ha saputo stupirmi. Almeno lei è riuscita a dare una versione romanzata delle vicende realmente accadute. Nella realtà Jack lo Squartatore non è mai stato catturato. 
Ci saranno diverse tematiche su cui l'autrice calcherà la mano, ma sono anche le stesse che hanno caratterizzato l'epoca ottocentesca di Londra. Tra queste vi è l'odio verso le prostituite (punto di vista di Jack lo Squartatore), i tradimenti e la purezza femminile. Fulcro del periodo di fine Ottocento sarà il ruolo della scienza e l'importanza che questa potrebbe avere all'interno della società. Inoltre c'è la visione maschilista che vede il ruolo della donna soltanto nelle mansioni di casa. Infatti la protagonista si sentirà schiacciata da questo peso, sia da parte del padre che della società stessa. 


Conclusioni finali:
È un romanzo d'esordio che mi ha trasmesso molteplici emozioni, la più importante delle quali è il senso di attesa collegata alla curiosità di scoprire chi è l'assassino. Inoltre non sono mancate situazioni di ilarità per i battibecchi tra Audrey e Thomas, molto graditi viste le atmosfere macabre in cui viene immerso il lettore. La capacità descrittiva dell'autrice, per fortuna non troppo dettagliata da annoiare, mi ha permesso di procedere velocemente nella lettura. Ho apprezzato molto anche il romanticismo velato che spezza il ritmo del macabro. Anche se a volte mi sono chiesto come sia possibile pensare a qualcosa di romantico di fronte al pericolo. Detto questo, consiglio questo romanzo a tutti gli amanti del "macabro" e dei thriller. Io non vedo l'ora di proseguire nella lettura dei prossimi romanzi perché, pur essendo un romanzo d'esordio, l'autrice ha dimostrato la sua maestria.

Immergetevi anche voi alla ricerca di Jack lo Squartatore!


Giudizio: 4 su 5






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