Recensioni

sabato 5 settembre 2020

Massimo Bisotti - A un millimetro dal cuore (Recensione)

 Massimo Bisotti - A un millimetro dal cuore (Recensione)



Si può aver paura della solitudine e al tempo stesso aver paura di essere amati? Se lo sta chiedendo Meg, sola in una casa ormai vuota. Demian, lo scrittore e l'uomo con cui ha vissuto gli ultimi due anni se n'è andato senza darle nessuna spiegazione: solo i suoi scritti a parlare per lui. Da tempo la loro storia aveva iniziato a logorarsi, fra abitudine, noia e disillusione, eppure Meg non era preparata a un distacco. Per una vita era stata lei ad andarsene, incapace di cedere del tutto ai sentimenti e convinta che ognuno dovesse farcela da solo, e ora si trovava a fare i conti con l'abbandono.
Meg aveva conosciuto Demian mentre lui era in coma, in seguito a un drammatico incidente.
Al risveglio, lui era riuscito a liberarla da un sentimento che era diventato un chiodo fisso, quello per George Cabot, un uomo immaginario che aveva conosciuto solo in sogno. Si era fissata con l'idea di poterlo incontrare nella sua realtà, innamorata dell'amore perfetto e utopistico, ma si era poi disillusa. George Cabot altro non era che il personaggio di un libro di Demian.
Con pazienza e cura, Demian l'aveva strappata a quell'illusione e le aveva regalato una storia vera, concreta, tacendole tuttavia molti dettagli del suo passato.
Ora che è sparito Meg è frastornata e non sa cosa fare. È il momento di pensare a se stessa o di alimentare la speranza che Demian ritorni? E se per una serie di strane coincidenze si accorgesse della reale esistenza di George Cabot? Cosa cambierebbe nel suo instabile cuore?
Con A un millimetro di cuore Massimo Bisotti ci fa un grande regalo. Tornano infatti i protagonisti de La luna blu - il romanzo che lo ha fatto conoscere e amare al pubblico - con una storia d'amore che sussurra al cuore di ognuno di noi.


Recensione

Buongiorno bookdreamers! Per chi mi segue sa che adoro i libri di Massimo Bisotti. L'ho anche incontrato tempo fa a Roma, in occasione dell'uscita del "Quadro mai dipinto". Sembra assurdo ma ogni volta che questo autore pubblica un libro sembra che abbia guardato la mia vita in un determinato momento e che l'abbia ispirato a scrivere un romanzo. E' successo anche questa volta. La cosa che più mi sconvolge è come riesce a descrivere situazioni che mi sono appena successe. 

Per l'ennesima volta questo libro mi ha sbattuto in faccia la realtà anche se, ragionando, ero arrivato alle stesse conclusioni. La differenza sta nel come l'autore descrive le situazioni. Ci sono stati dei momenti in cui, se avessi avuto il suo numero di telefono, avrei voluto chiamarlo per parlarci come se fosse un amico. Perché solo le persone che ti sono vicine possono scavarti cosi dentro, fin dentro l'anima e quando lo fa una persona che non conosci tutti i giorni, l'impatto è ancora più violento. 

Dopo questi mesi in cui questo virus ha sconvolto le nostre vite avremmo dovuto sederci e pensare e dare valore ad ogni singola cosa. Eppure una volta usciti dall'inferno sembra che molte persone siano diventate ancora più superficiali. Sfiorano le persone, come se fossero oggetti, si mischiano e poi se ne vanno. 

In un mondo di sentimenti usa e getta, finiremmo altrimenti per credere davvero a quella balla che la felicità non esiste.
Meg è una ragazza che preferisce tenersi lontana dall'amore e non impegnarsi in relazioni durature per paura di soffrire. Neanche quando sfiora qualcuno che potrebbe veramente renderla felice decide di scappare e vive di addii. Addii nei quali neanche si immerge per evitare il dolore. Preferisce vivere nei sogni lucidi per non fare i conti con la realtà perché la considera non all'altezza. 

Perché lei diceva che ognuno dev’essere completo da solo, che deve salvarsi da solo, che dev’essere in grado di badare a se stesso e che tutto è più o meno sostituibile.


Sarebbe facile vivere così no? La mia risposta è no. Si rimane vuoti e non si vive, ci si illude di una felicità illusoria che non corrisponde alla felicità vera e propria. 

Noi pretendiamo che la vita ci dia quello che ci aspettiamo ma la verità è che non ha nessun obbligo verso nessuno. La vita non è astratta, la vita siamo noi. 


A mio parere questo libro è un inno alla vita e, più importante, al valore delle persone e dell'amore. Bisognerebbe aprire gli occhi e prendere a piene mani la felicità fino ad avere un'overdose. Perché arriveranno sempre i momenti bui, ma l'importante è valorizzare ancora di più i momenti felici.  Se dovessi condividere tutte le riflessioni dell'autore e spiegarle paragonandole alla mia vita staremo qui per ore. Consiglio questo libro a chi ancora riesce a sognare. Ma questa volta ho bisogno di aggiungere una cosa. Sognate, ma fatelo con chi ha i vostri stessi fotogrammi dell'anima. Lottate per chi merita e vi viene incontro.


Giudizio: 5 su 5

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