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domenica 13 marzo 2016

Recensione: Anthony Ryan - La regina di fuoco

Recensione: Anthony Ryan - La regina di fuoco


Trama
Dopo aver combattuto fin quasi alla morte, la regina Lyrna è determinata a scacciare l’esercito invasore volariano e riconquistare l’indipendenza del Regno Unificato. Ma per portare a compimento i propri piani, stavolta non le basterà radunare le forze a lei fedeli. Dovrà scendere a patti con coloro che sono in possesso del dono del Buio, esseri ripugnanti che ha sempre detestato, e condurre la guerra alle porte delle fortezze nemiche. Adesso più che mai, l’esito della battaglia e il destino del regno poggiano sulle spalle di Vaelin Al Sorna, il Signore della Torre delle Lande Settentrionali. La prova che sarà chiamato ad affrontare si rivelerà la più ardua. L’esercito volariano ha un nuovo misterioso alleato, una forza in grado di governare l’oscurità e donare l’immortalità a chi promette di servirla. Vaelin Al Sorna dovrà sconfiggere un nemico mai affrontato prima, che non può essere ucciso, ed è chiamato all’impresa proprio quando il Canto del Sangue, il mistico potere che lo ha reso un invincibile guerriero, sembra destinato a tacere per sempre...

Il capitolo conclusivo di una trilogia epica: uno scontro avvincente, incalzante, fantastico.


Recensione
Grazie Fanucci! Sono arrivato, con un vuoto che mi attanaglia, alla fine di questa trilogia a dir poco stupenda. Con la recensione sarà difficile uguagliare la maestosità della trilogia. Bisogna leggerla per capire e provare tutte le emozioni che cercherò di mettere per iscritto. 
In questo capitolo conclusivo, Vaelin Al Sorna, si ritrova con il canto ormai perduto con i Volariani ormai cacciati dal Regno Unificato. Il Regno verrà portato a tanti cambiamenti radicali come, ad esempio, il ricorso alle persone che hanno dei doni o, semplicemente, coloro che sono stati toccati dal Buio e che, prima dell’invasione volariana, erano perseguitati.

L’Alleato è qui, ma sempre e solo come un’ombra, una catastrofe inspiegabile o un omicidio commesso su ordine di uno spirito oscuro e vendicativo. Separare la verità dal mito spesso è un compito infruttuoso.»

Ogni personaggio, che abbiamo imparato a conoscere e ad amare, dovrà convergere da fronti diversi per colpire Volar, dove l’imperatrice sanguinaria regna in possesso di una forza oscura. Lyrna, la regina del Regno Unificato, creerà un esercito immenso, mai radunato prima.

I nostri nemici sono giunti su queste coste portando schiavitù, sofferenza e morte, ma ci hanno recato anche un dono, uno di cui si pentiranno per l’eternità. Ci hanno forgiato in quell’unità che ci è sfuggita per così tanto tempo. Ci hanno reso un’unica lama di acciaio indistruttibile puntata dritta verso il loro cuore nero, e con voi al mio fianco io lo vedrò sanguinare!»

In molti momenti ho pensato a George R. R. Martin in quanto ho trovato degli ambienti simili ai suoi romanzi. Quindi se vi piacciono i suoi romanzi di questo non potete farne a meno. Mi sono affezionato a molti dei personaggi alcuni all’inizio li ho trovato antipatici, ma con il proseguire nella lettura, l’autore ha la capacità di mostrare veramente com’è un personaggio. Non è un semplice trilogia con lotte fra il Bene e il Male. È un romanzo in cui , i valori delle persone, vengono spinte al massimo: c’è fedeltà,  onore, religione, amore. Già, l’amore, un sentimento che potremmo pensare non potesse nascere in tempi così bui come quelli narrati nei romanzi…

«Alucius mi ha detto che mi amava» disse Alornis attirando il suo sguardo. Teneva stretta la sua coperta, sbattendo le palpebre mentre il vento le strappava le lacrime dagli occhi, facendole scorrere sulla sua pelle pallida come argento fuso. «Lo schiavo liberato venne da me con un messaggio, il suo ultimo messaggio. Diceva che mi amava e implorava perdono per non avermelo detto prima. Diceva di aver fatto molte cose di cui si pentiva, ma che quella era la peggiore. E mi chiedeva di non odiare, Vaelin. Diceva che c’era già abbastanza odio in questo mondo e che lui voleva guardarmi dall’Aldilà e vedere almeno una persona che non ne fosse influenzata. Ma non ho potuto... L’hanno ucciso, e io li ho odiati, e li ho bruciati.»

In questo capitolo finale della trilogia de “L’Ombra del Corvo”, Vaelin Al Sorna non sarà l’unica leggenda vivente che dimostrerà il suo valore. Ci sarà Reva, Alornis, Lyrna, Frentis e tanti altri. Ma le pagine saranno anche macchiate da tanto dolore, da tante perdite. Per questo motivo all’inizio della recensione scrissi che mi sento vuoto: perché ogni volta che si conclude un buon romanzo, così come qualcosa ci viene donato, altro ci viene tolto. 

I Sette non sono come altri uomini. Si muovono e combattono come uno solo, come se ciascuno sentisse i pensieri degli altri. Tuttavia, i Rotha avrebbero prevalso se non avessero avuto altri poteri. Uno poteva uccidere con un unico tocco, un altro aveva il potere di bloccare il cuore di un uomo con la paura.

Nuova creature oscure faranno la loro comparsa. Ad opporsi a loro ci sarà tutto il Regno Unificato, per la prima volta nella storia, unito veramente sotto il comando di una regina, Lyrna. 
I personaggi per i quali ho provato emozioni veramente forti sono:

Reva: all’inizio la consideravo un po’ fastidiosa, ma poi è diventata una della donne che più ho stimato nel romanzo. Una donna capace di alzarsi da ogni colpo e uscirne sempre più forte.
Vaelin Al Sorna: un uomo, un unico uomo, capace di infondere valore e onore nelle persone; capace di farsi seguire da un esercito, di fratelli della Fede, che sarebbe morto per lui, prima dell’arrivo della regina Lyrna che ha unito un intero Regno.
Frentis: fratello appartenente al Settimo Ordine, che ha subito tanto dolore sotto la potenza del vincolo. Anche lui ha messo a ferro e fuoco l’esercito volariano.


È così che io immagino Reva.


Per ognuno di questi personaggi ho perso un pezzo di cuore e mi mancheranno tanto. Senza nulla togliere agli altri personaggi.

«Sei venuta a bruciare tutto quanto. Tu sei la regina di fuoco.»

In questo capitolo non mancheranno scontri epici e, strano a dirsi, poetici. Poetici perché pur parlando di guerre per il dominio, l’autore riesce a far vedere al lettore,  con gli occhi della mente, l’epicità degli scontri. Scene che ti tengono incollato alle pagine.

Vaelin continuò a correre, abbattendo qualunque Volariano tentasse di bloccargli la strada. La spada guizzava con la grazia terribile e agile che aveva creduto perduta, parando e uccidendo mentre si muoveva senza alcuna decisione cosciente. Forse non è mai stato il canto, pensò cupamente, evitando con un passo laterale l’affondo di una Spada Libera e muovendosi alle sue spalle per squarciargli la nuca. Non hai bisogno di un canto per essere un assassino.

È una delle più belle trilogie fantasy che abbia mai letto e se ho rivelato qualche dettaglio in più è per far capire quanto è bella, e per cercare di trasmettervi le emozioni che ho provato nella sua lettura. 

Giudizio: 5 su 5 (Epico)

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