Recensioni

lunedì 13 giugno 2016

Marika Misino - Il segreto di Maradesh (recensione)

Marika Misino - Il segreto di Maradesh 

Booktralier




Trama:
Regno di Maradesh. Da sempre minacciate dai malz, creature malvagie che si cibano delle ninfe, queste ultime lottano per la sopravvivenza. Loara ha appena perso suo marito in un attacco e, poche ore dopo il parto, è costretta ad abbandonare il suo unico figlio per garantirgli la salvezza. Molti anni dopo, Bome e sua sorella Jaka sono due bambini rimasti orfani proprio durante un attacco dei malz ed entreranno a far parte delle schiere dei guerrieri. Jò, l'ultimo dei Mathkai, unico ad avere il potere di piegare gli elementi della natura cambierà il destino di entrambi e della stessa Maradesh. Marika Misino crea interamente un mondo con cultura, tradizioni e spiritualità proprie...


Recensione:
Ringrazio Butterfly edizioni per l’ennesimo bel libro che mi ha fatto recensire. 
Ci troviamo in un mondo dalle sfumature magiche, per alcuni versi mi è sembrato di essere nel mondo delle favole delle mille e una notte. Perché questo? Perché alcune delle descrizioni dell’autrice sono magiche e mi hanno fatto pensare a quelle atmosfere. Pur essendo un romanzo fantasy,  al suo interno troviamo riferimenti al nostro mondo così come lo conosciamo. 
Ma che regno è Maradesh?  È un regno popolato da creature mai incontrate nei libri fantasy, ossia i malz,  le quali si nutrono di ninfe. Il mondo creato da Marika è un mondo fra tanti. L’autrice affronta l’argomento dei mondi paralleli.  

Erano trascorsi nove anni da quando Bome e Jaka erano rimasti orfani e non furono gli ultimi ad arrivare negli anni che seguirono, segno che i malz continuarono ad attaccare le frazioni più indifese del Paese. 

Una guerra è alle porte, ovvero quella fra malz e ninfe. Quest’ultimo devono lottare per sopravvivere ai malz che vogliono sterminarli.  È un romanzo incentrato sull’amore e sul senso del onore, sull’amicizia. Molti dei personaggi che incontreremo si legheranno sentimentalmente.  Non mancheranno i dolori per le perdite di alcuni personaggi. E non manca il contatto con la nostra realtà,  ossia la perdita di una persona cara, gli eventi che portano prematuramente alla crescita di alcuni dei personaggi messi di fronte ai casi della vita.

spiegò che Maradesh era un terra rigogliosa e lontana, una terra da cui tutte le altre terre hanno avuto origine e dipendevano. Gli raccontò che se fosse successo qualcosa a Maradesh, tanto forte da disequilibrare la sua armonia, questo si sarebbe ripercorso inesorabilmente sulle altre terre dando origine a guerre, epidemie, cambiamenti climatici e catastrofi naturali, gli spiegò che Maradesh negli ultimi anni era segnata da una sanguinosa guerra ed era compito di tutti cercare di porvi rimedio, anche degli abitanti delle altre terre, per questo motivo lui si trovava sulla Terra: per cercare persone volenterose che combattessero per Maradesh e per l’equilibrio di tutti i mondi.

Quanto vorrei poter mettere anche io dell’acqua in un recipiente e poter passare, così,  in un mondo parallelo! È il caso di Jò che, vive nel nostro mondo, precisamente a Roma, e si troverà ad essere l’ultimo superstite del popolo dei mathkai, dotati del potere degli elementi: acqua, vento, terra e fuoco. Ogni componente di questo popolo ha la capacità di controllare soltanto due dei quattro elementi. Fra magie, tradimenti, lotte e amore, i personaggi, dovranno schierarsi a difendere il regno di Maradesh. Non mancheranno i riferimenti ad antiche leggende e tradizioni, del mondo di Maradesh.



Jò, Bome e Rojan, che avevano viaggiato per molti giorni nei pressi del bosco, non avevano mai sentito quello che sentirono in quella frazione: una sorta di velata voce umana si alzava dalle viscere del bosco, malinconica come un pianto, e cantava una canzone, una melodia triste come se a cantarla fosse qualcuno in punto di morte. Innumerevoli furono le voci che ne nacquero su quel canto, la storia più nota era quella che vedeva una donna mostruosa attirare nel bosco gli uomini con il suo canto per poi ucciderli e mangiarli, molto in voga era anche quella dello strano animale che con il suo canto preannunciava la morte di qualcuno all’interno del villaggio. I salck’arturk non sapevano cosa fosse, ma Jò più l’ascoltava, più s’incuriosiva.

L’unica difficoltà che ho riscontrato è quella relativa alla descrizione delle creature dei maltz, le quali, essendo creature nuove del mondo fantasy e, quindi poco conosciute, sono difficili da immaginare.

Giudizio: 4 su 5

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