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venerdì 29 giugno 2018

Andrea Bindella - Un nuovo nemico

Titolo: Un nuovo nemico
Autore: Andrea Bindella
Casa Editrice: Self Publishing
Genere: Thriller/Fantasy ambientato a Perugia
Formato: Elettronico e Cartaceo
Prezzo: eBook € 1,49 / Cartaceo € 10,99
Pagine: 202
Data Pubblicazione: giugno 2017



Quarta di copertina:
Esseri malvagi dai poteri inimmaginabili e all'apparenza senza cuore. Eppure, qualcosa li accomuna agli umani: la paura della morte.
Una caccia spietata ci guiderà alla ricerca di un nuovo nemico che ha deciso di sterminarli.
Riuscirà Richard, con l'aiuto di un manipolo di dannati, a svelare le complicate trame di questo gravoso incarico, affidatogli dal padre?
Spesso la spiegazione più semplice tende ad essere quella giusta.
Spesso, ma non sempre.

Biografia:
Andrea Bindella è nato a Perugia il 14 maggio 1979, vive ad Assisi e lavora come libero professionista. Nel tempo libero ama leggere fumetti e romanzi, ascoltare musica rock, pop e jazz, guardare film e serie televisive e cucinare.
Nell’estate del 2017 pubblica il suo primo libro – “Un nuovo nemico” – un thriller/fantasy che riscuote subito un successo inaspettato per un romanzo d’esordio.
A novembre dello stesso anno decide di pubblicare “Terra 2486“, ambientato in un futuro non troppo lontano in cui l’incubo di un attacco alieno sembra minacciare l’umanità.

Estratto:
“Sei in ritardo” tuonò una voce dalla penombra. Non sembrava felice.
“Padrone… ioooooo… sa… il traffico… i turisti...”. Massimo cercava di articolare una frase sensata per giustificarsi, ma gli battevano i denti dalla paura e il terrore stava prendendo il sopravvento sulla sua volontà.
“Sono buoni i turisti… a me piacciono, dovresti saperlo. Hai qualcosa contro di loro?”. La voce del padrone, dapprima bassa e calma, si fece tuonante e minacciosa sul finire della frase.
Il ragazzetto si affrettò subito a rispondere, convinto di aver peggiorato ancora di più la propria situazione e farfugliò piagnucolando: “No… no… padrone. Devo essermi espresso male… volevo dire che… che...”. Era talmente spaventato che se la fece addosso. Il cervello gli sembrava come spento; le tempie pulsavano forte, provocandogli un dolore mai sentito prima. Ora gli giungevano alla mente solo immagini spaventose, accompagnate da urla strazianti.
Il padrone uscì dalla penombra e si diresse lentamente verso Massimo, il quale, accortosi che l’uomo lo stava fissando, si affrettò ad abbassare lo sguardo ed esclamò: ”Ti prego! Ti prego! Non farmi del male!”. Scoppiò a singhiozzare come una signorina: “Ti prego! Farò tutto quello che vuoi! Farò tutto quello che mi chiederai… non spezzarmi le ossa anche oggi”.
L’uomo era a pochi centimetri dal ragazzo, che non osava né guardarlo né tantomeno spostarsi. Troneggiava su Massimino, dall’alto dei suoi due metri, spalle enormi, muscoli ovunque, mascella squadrata, capelli corti e biondi, sguardo di ghiaccio. Si faceva chiamare Richard, ma il suo vero nome era Ricardus.

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