Recensioni

venerdì 24 agosto 2018

Piercarlo Mauri - Resùria (Recensione)



Genere: Distopico


"Le lancette segnavano le due in punto di un passato lontano. Ogni cosa si era fermata nel momento in cui la prima luce abbagliante aveva illuminato il cielo e la stessa sorte era toccata al tempo."



Questo libro racconta di un futuro non lontano in cui gli uomini e le donne, sopravvissuti ad una catastrofe nucleare, vivono nell'ultimo baluardo per un'umanità messa in ginocchio: un palazzo di quasi cento piani, rimasto miracolosamente in piedi. 

Siete pronti a visitare Resùria?





Recensione


Ringrazio di cuore Piercarlo Mauri per avermi contattato e avermi fatto scoprire il suo romanzo.
Siamo nel 2041. Fin dal primo capitolo, il lettore, viene catapultato in un palazzo di 90 piani in cui si trovano a sopravvivere molte persone, in seguito a delle esplosioni che hanno inquinato il pianeta Terra con molte radiazioni.
I vetri mostravano ora il panorama che, fino a pochi secondi prima, era tenuto nascosto: un'immensa distesa di rovine che si allungava fino all'orizzonte, palazzi piegati su sè stessi avvolti tra le macerie, carcasse di automobili abbandonate e una densa e polverosa foschia a ricoprire ogni cosa. Era questo il vero panorama che il nuovo mondo riservava loro.

Si tratta di un romanzo distopico in cui, a fare da guida alla popolazione, c'è Buster, il sindaco che si è insediato agli ultimi piani.  Da qui gestisce la vita della popolazione, adottando un metodo di repressione contro chiunque gli si opponga. Si tratta di un personaggio crudele che, man mano che ho conosciuto nel corso della lettura, ho iniziato ad odiare con tutto me stesso. L'autore è riuscito a rendere questo personaggio reale, con il suo carattere e le sue idee. Niente e nessuno lo può fermare mentre tesse una fitta trama di segreti e intrighi dietro il sipario della vita dei sopravvissuti. 
Oltre al sindaco, ci troviamo subito a conoscere altri personaggi di cui vi parlerò il più brevemente possibile per evitare di svelarvi troppo. Troviamo:


  • Jamie: un ragazzo che vive nei piani bassi del palazzo e si occupa di contrabbando (svolgerà un ruolo importante anche se dietro le quinte);
  • Sal: lavora per il sindaco di Resùria, ingegnere con problemi sulle spalle e una moglie che ormai non vede l'ora di andare via da questo palazzo (Sal è uno dei personaggi che mi sono più piaciuti);
  • Harry: ex migliore amico di Sal, anche egli scienziato
  • Rennie, Kennie: gemelli che hanno dei poteri importanti e sono essenziali per Buster.
Purtroppo, per quanto riguarda i personaggi, qualcosa ho anticipato in questo, precedente elenco. 
Pur trattandosi di un libro abbastanza corto, l'autore è riuscito a tenere un ritmo giusto nello sbrogliare la trama. 


Nell'aria c'erano i residui degli edifici e delle strutture che si erano sciolti durante le esplosioni e poi sfaldati bel tempo, delle automobili arrugginite che riempivano le strade e, soprattutto, delle persone: gran parte della patina grigiastra che ricopriva ogni cosa non era altro che pelle bruciata.

L'unica pecca, secondo i miei gusti personali, è che c'è poco sugli avvenimenti che si sono svolti prima di questa "reclusione" forzata dei sopravvissuti nel palazzo. 

<<Sono quasi dieci anni che viviamo qui e loro continuano a chiedermi quando verranno a salvarli. Non hanno capito che non c'è¨ nessuna speranza al di fuori di questo posto, prendere o lasciare. Vivono aggrappati alle loro vecchie vite, ai loro fantasmi che ormai sono morti e sepolti sotto le radiazioni.>> <<La speranza è insita nell'uomo, Elvis>> rispose AIR.

Ogni persona, all'interno di Resùria nutre ancora delle speranze di un possibile salvataggio, di un senso di rivalsa verso la propria condizione. 
Il palazzo è una sorta di piccolo villaggio, permettetemi il termine, in cui ogni persona svolge particolari funzioni, ma, nessuno è indispensabile, per gli obiettivi di Buster. 
Ho adorato le descrizioni ambientali, visivi per il lettore, della Terra martoriata dalle esplosioni. Secondo me l'autore è riuscito benissimo a trasmettere questo senso di desolazione e distruzione che c'è al di fuori del palazzo. 
L'immagine che più mi è rimasta impressa è la seguente:


Le lancette segnavano le due in punto di un passato lontano. Ogni cosa si era fermata nel momento in cui la prima luce aveva illuminato il cielo e la stessa sorte era toccata al tempo. 

In queste parole è racchiusa tutta quella sensazione di stallo in cui vivono i sopravvissuti aggrappandosi all'ultima speranza. Si salveranno? Non vi resta che scoprirlo. 
Il romanzo è auto conclusivo, ma l'autore ha lasciato un varco aperto per un possibile seguito e spero che ci pensi su perché è un romanzo che mi è piaciuto. Sono curioso di sapere cosa succederà e, soprattutto, vorrei sapere cosa è avvenuto sulla Terra per distruggerla. 


Giudizio: 3 su 5

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