Recensioni

venerdì 25 gennaio 2019

GIORNO DELLA MEMORIA - I nostri libri


CYNTHIA OZICK
DI CHI È ANNE FRANK?
trad. Chiara Spaziani, pp. 80, 7 euro

“Credere che il Diario sia 'una canzone per la vita' significa crogiolarsi in una mostruosa innocenza.”
Una nuova lente per rileggere un grande classico della letteratura e della nostra storia. Un pamphlet tagliente e fulminante che strappa il velo di dissimulazione e retorica che negli anni ha ovattato e mistificato la limpida voce di Anne Frank e del suo Diario.
Troppo spesso e troppo a lungo oggetto di interpretazioni semplificate e fuorvianti, di appropriazioni indebite, tradimenti e comode “santificazioni”, il Diario è servito da lasciapassare per un’amnesia collettiva – storica e culturale – sulle cause e le circostanze della morte della sua autrice e di milioni di altre vittime dell’Olocausto. La depravazione e la ferocia dei nazisti, il male che ha consumato la protagonista, sono stati attenuati e sorpassati nel tempo dal solo battere della critica, dell’editoria, dei lettori e persino del padre – Otto Frank – sul tema della bontà e della forza umana, utilizzando strumentalmente la voce di Anne per costruire un discorso sul passato tanto rassicurante quanto sterile.
Cynthia Ozick, ripercorrendo con il ritmo e la forza che le sono propri, le vicissitudini storiche, editoriali e teatrali del libro universalmente considerato il simbolo della Shoah, ci mette in guardia dalle conseguenze di questa tendenza: ammorbidire la Storia, nel tentativo di renderla più sopportabile, equivale a tradirla; tradirla equivale a negare – in una discesa inarrestabile verso il buio della ragione – ciò che è stato, gettando le basi perché possa avvenire ancora.





RAPHAEL JERUSALMY
EVACUAZIONE
trad. Fabrizio Ascari, pp.132, 17 euro

Un romanzo fulminante tra La Strada di Cormac McCarthy e Samuel Beckett, una piccola isola di poesia nelle maglie di un presente difficile da comprendere, uno struggente inno alla voglia di vivere in un tempo di pace.
In una Tel Aviv assediata dalla guerra, l’esercito dirama alla popolazione l’ordine di abbandonare la città. Ma, all’ultimo minuto, l’anziano Saba decide di scendere dall’autobus su cui era stato fatto salire per l’evacuazione, trascinando con sé il giovane nipote Naor e la fidanzata Yaël.
I tre iniziano così un pellegrinaggio clandestino nel cuore di una metropoli deserta, giocando a inventare da capo un’innocenza perduta, venata di idealismo e resistenza. Sotto la costante pressione del pericolo e della morte, Saba, il vecchio dai desideri ormai obliati, Naor, il giovane studente di cinema con gli occhi spalancati sul mondo, e Yaël, l’artista dalle idee forti e intatte, vivranno un’esperienza capace di unirli oltre le differenze delle loro generazioni, dentro alla paradossale bellezza che resiste alla guerra.





HOWARD JACOBSON
L'ENIGMA DI FINKLER
trad. Milena Zemira Ciccimarra, pp. 480, 19 euro

“Un vero gigante. Uno scrittore eccezionale.” Jonathan Safran Foer
“Un romanzo folgorante, meravigliosamente scritto... Pieno di umorismo, calore, arguzia, umanità e comprensione. La caratterizzazione dei personaggi è impeccabile, la prosa una rara delizia, la scelta lessicale sempre perfetta.” The Guardian
Torna in una nuova edizione il romanzo vincitore del Man Booker Prize, tradotto in oltre trenta lingue.
Julian Treslove e Sam Finkler, amici dai tempi della scuola, non potrebbero essere più diversi. Tanto è belloccio e inconcludente il primo, quanto è carismatico e risoluto il secondo. Treslove è sentimentale, pessimista, incapace di relazioni durature. Finkler è un losofo pop, un volto noto della televisione, nonché autore di improbabili best seller come L’esistenzialista ai fornelli e Piccolo manuale di stoicismo domestico. Ma soprattutto Samuel Finkler è il prototipo dell’ebreo… o almeno questo è quello che pensa Treslove. Il loro rapporto è sempre stato ambivalente, un misto di ammirazione, competizione e invidia.
Quando un giorno Treslove subisce un’aggressione per strada, la sua vita cambia in modo imprevedibile: colpito da una sorta di “giudaite” strisciante, cercherà di comportarsi da ebreo, di pensare da ebreo, alla ricerca della soluzione di un rebus antico almeno quanto il Vecchio Testamento: l’enigma ebraico – o meglio… l’enigma di Finkler.

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