Recensioni

lunedì 12 agosto 2019

Alessandro Troisi - La biblioteca del diavolo (recensione)


#Prodottoffertoda @NewtonComptonEditori

Vincitore del premio Ilmioesordio
La battaglia che lo aspetta è più dura di qualsiasi guerra abbia mai combattuto
La nave mercantile Esperia solca a fatica il mare in tempesta. Sottocoperta cela un misterioso ospite, un uomo inquieto e taciturno, che indossa un’armatura malridotta e ha una grande croce rossa sul tessuto logoro che gli copre il petto. È il conte Filippo, un guerriero dalla forza straordinaria, che torna sconfitto e abbattuto dopo anni di lotte in Terrasanta. La guerra ha messo a dura prova le sue certezze, facendole vacillare. Per questo è ansioso di toccare terra e di raggiungere l’unica persona di cui si fida ciecamente: il vescovo Bernardo, suo mentore, che lo ha educato alla fede e alle armi dopo la morte dei suoi genitori. Ma il vescovo è impegnato a sua volta in una vera e propria guerra, che si svolge lontano dagli eserciti e dalla Terrasanta. Si tratta della caccia a un nemico insidioso e nascosto, le streghe. E intende addestrare Filippo a riconoscerle e punirle, rinsaldando così la sua fede. L’incontro con Eleonora, però, una semplice contadina, è destinato a cambiare per sempre il destino del conte guerriero. E questa volta la battaglia che lo aspetta è diversa da qualunque sfida abbia mai affrontato…
Dopo aver combattuto in Terrasanta, un nobiluomo fa ritorno a casa, dove è in corso una feroce caccia alle streghe
«Un libro affascinante, ben scritto, che coinvolge il lettore. Si rimane colpiti dalle emozioni che l’autore fa emergere già dalle prime pagine: fatica e coraggio, umanità e quel mistero che incuriosisce.»
«Romanzo avventuroso e avvincente. Scritto in modo coinvolgente ed emozionante. Lo consiglio a tutti coloro che amano storie di avventura e di passione.»



Alessandro Troisi
è nato a Roma nel 1996. Frequenta il DAMS presso l’Università di Roma3. Legge moltissimo fin da bambino e ama soprattutto gli autori del Novecento. È appassionato di cinema e ama viaggiare. La biblioteca del diavolo, vincitore del concorso Ilmioesordio, è il suo primo romanzo.



Recensione

Sono stato davvero felice quando ho trovato, a sorpresa, questo libro a casa. Regalo di @Newton Compton Editori. 
Solo a leggere il titolo sono stato colpito dalla curiosità. Trattandosi di libri e misteri ho iniziato la lettura dopo pochi giorni. 
Fin dalle prime pagine sono riuscito ad immergermi nella storia questo grazie anche alla capacità dell'autore di descrivere bene. 
Il lettore si ritrova subito su una nave misteriosa che poi scopriremo si chiama Esperia (speranza) sulla quale faremo la conoscenza del principe Filippo. È di ritorno dall'ennesima guerra religiosa. Infatti il principe cerca una via di redenzione e combatte come cavaliere di Dio. 
Filippo ha fretta di ritrovare il suo mentore, il vescovo Bernardo, per parlargli dell'esito della guerra contro i Turchi. Ormai passa da una guerra all'altra, stremato e solo. 
Qui, in una città di cui non ci è permesso sapere il nome, Filippo farà la conoscenza di Eleonora, una ragazza che salverà nel mentre che viene fatta prigioniera e accusata di stregoneria.
Infatti nella città dilagano le persecuzioni verso le donne anche al minimo sospetto di Arti oscure. Basta avere una qualche voglia sul proprio corpo per essere accusate.

«Esistono creature come le streghe e noi uomini illuminati ne abbiamo la prova, per quanto esse tentino di nascondersi ai nostri occhi. Queste donne scelgono di vivere al di fuori della luce del Signore e si votano a Lucifero e ai suoi demoni, siglando con essi un patto scellerato».

Filippo si immergerà, quasi costretto dal vescovo, in questa lotta: l'ennesima battaglia nel nome di Dio. 
Mentre la follia dilaga e Filippo conosce giorno dopo giorno Eleonora, inizieranno ad assalirlo dubbi sulla veridicità di questa persecuzione. Macchierà le sue mani di sangue e parteciperà alle torture perpetrate contro le donne accusate di stregoneria. Ma i dubbi saranno talmente potenti da metterlo di fronte ad un bivio. 
Ho apprezzato molto l'evoluzione interiore del personaggio del principe e ho odiato a fondo Bernardo, un sadico inetto. E qui rischio di immergermi in un dibattito che potrebbe durare a lungo riguardante la guida da parte della chiesa. Cercherò di farla breve, esprimendo puramente un mio giudizio personale che si collega al libro. Bernardo sa usare bene le parole e penetrare così la mente delle persone deboli. Purtroppo questi fatti si sono verificati realmente fino a sfiorare l'ossessione. E questo messaggio è ben trascritto dall'autore nel libro. Si tratta quasi di un ossessione che si ripercuote sul genere umano. Il vescovo sembra quasi che si voglia sostituire all'Altissimo per convincere le persone a seguire le sue orme. Egli macchia le donne come inchiostro indelebile. Sembra così facile torturare e distruggere la mente di queste povere donne. Il rogo viene visto, da quelle povere disgraziate, come una liberazione dalle indicibili torture che hanno subito.
Penso che si sia capito quanto odio ho provato verso il vescovo. Un sadico che gode nel distruggere la mente delle povere donne. Si crede un essere superiore in grado di giudizio verso il prossimo, senza accorgersi degli orrori che compie per un piacere personale.
Avrei voluto entrare nel romanzo e sottoporlo alle stesse torture, ancora più lentamente. 
Purtroppo questa è una macchia che è esistita nel genere umano. L'autore ha arricchito il romanzo di riferimenti storici. 
Ho apprezzato molto la dolcezza di Eleonora, la sua purezza, le sue origini povere che le hanno permesso di essere una perla in mezzo a tutto quel marciume. 

«Se ho te al mio fianco, non c’è cosa che io non possa fare», le bisbigliò all’orecchio, poi cercò la sua bocca. La baciò con passione e a lungo.

Premetto che il romanzo è pieno di dolore che si trasmette al lettore. Ho sofferto molto, fino all'ultima pagina e ho avuto il cuore a pezzi alla fine, dopo averlo concluso.

Lo consiglio a tutti gli amanti dei thriller storici. E' un libro che va letto soprattutto per non ripetere questi orrori.

Giudizio: 5 su 5

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