#Prodottoffertoda @DeA Planeta
A volte bisogna ridurre il mondo in cenere per costruirne uno migliore.
Se c’è una cosa che Nomi ha imparato durante i mesi trascorsi a corte è che non bisogna arrendersi mai. Nemmeno quando tutto sembra perduto. Nemmeno quando Malachi, l’uomo che ama più di se stessa e legittimo erede al trono, viene spodestato dal fratello minore e bandito dal regno. Disperata, Nomi sa che le rimane un’unica speranza: raggiungere la sorella Serina nella prigione di Monte Rovina. Ma al suo arrivo non trova ad aspettarla le donne vinte e ferite che ha sempre immaginato. Perché le prigioniere di Monte Rovina si sono ribellate: alle loro ingiuste condanne, al loro ingiusto destino di donne. E Serina, la dolce, remissiva Serina, è il capo della rivolta. Il dolore, la violenza e la sofferenza hanno cambiato sia Nomi che Serina, eppure le sorelle sono pronte a combattere l’una al fianco dell’altra. Per liberarsi dell’usurpatore e per ristabilire la giustizia – e l’uguaglianza – in tutto il regno. Perché, a volte, per costruire un mondo migliore bisogna prima ridurre tutto in cenere. L’attesissimo seguito di Iron Flowers: il capitolo conclusivo di una serie straordinariamente attuale che parla di libertà, di sorellanza, di resilienza e, soprattutto di femminismo.
«La perfetta risposta young adult al Racconto dell’Ancella.» - Booklist
«Tracy Banghart regala una nuova vita alla storia femminista di oppressione e resistenza.» - Publishers Weekly
Recensione
Ringrazio la Casa Editrice DeA Planeta e la collaborazione con il blog Paper Purr per avermi permesso di leggere questo secondo capitolo di questa duologia.
Bookdreamers bentornati a Veridia. Anzi bentornati mica tanto XD
Per chi volesse leggere la recensione del primo capitolo, lascio il link:
Dicevamo...Abbiamo lasciato, nel precedente capitolo, Nomi alle prese con l'assassino di Malachi da parte del usurpatore e fratello Asa. Un uomo che ha saputo tessere le sue tele da ragni per raggirare Nomi facendo presa sui suoi sentimenti per la sorella Serina e la loro famiglia. Per questo, sia Nomi che Malachi, verranno mandati al Monte Rovina. Un luogo oscuro in cui il mondo maschilista obbliga le donne a combattere fra di loro per una razione di cibo e per sopravvivere.
Questa è la nostra isola, conquistata con i nostri cadaveri e il nostro sangue.
Con un Malachi in fin di vita, Nomi sbarcherà su quest'isola a primo impatto deserta. In seguito, qui, troverà sua sorella, ma totalmente diversa da come se la ricordava. Troverà una guerriera divenuta il capo di un esercito di donne. Sì, perché nel primo capitolo, Serina ha guidato la ribellione contro il capitano Ricci e ha preso raggiunto una sua libertà se pur immaginaria. Con il sangue e le ferite, queste donne hanno saputo ribaltare la supremazia maschile, almeno sull'isola.
Una volta che si sono "aggiornate" sulla situazione in Viridia Nomi deciderà di salpare ancora per cercare di spodestare Asa e porre finalmente fine a un mondo dittatoriale in cui le donne non hanno libertà di espressione. Non possono neanche leggere.
«Questa prigione non è soltanto per le assassine e le cospiratrici, non capisci? È destinata a qualunque donna sfidi il sistema che vige a Viridia, anche nei modi più insignificanti. È destinata a chi disobbedisce.»
Entrambe le ragazze dovranno ancora mettere in gioco loro stesse per un bene comune rischiando di soccombere. Nomi è attanagliata dal rimorso di non aver saputo riconoscere l'inganno di Asa e nel frattempo, di aver messo in mezzo anche il fratello Renzo di cui non sa niente.
Ormai allo stremo sull'isola, Serina, sempre alla guida delle ribelli, cercherà di raggiungere Nomi sull'altro fronte e convogliare così da due parti contro Asa.
«È colpa di Viridia. Mandare le donne a morire perché sanno leggere, perché vogliono fare le proprie scelte… questo paese è malato, Nomi, marcio fino al midollo.»
Il sogno delle due ragazze e, dello stesso Erede usurpato dal trono, è quello di cambiare Veridia. Vogliono creare un paese di uguaglianza in cui le donne non devono sottomettersi al mondo maschile. Verremo anche a conoscenza del perché le donne sono così temute.
Fin dal primo romanzo si era capito che il senso del romanzo è quello di trasmettere un forte messaggio di uguaglianza e di presa del potere delle donne. Cosa su cui sono pienamente d'accordo. Ma per raggiungerlo dovranno distruggere e ricostruire tutto sulle ceneri bollenti in cui il sangue impregna ancora il terreno.
Si tratta di un romanzo scritto in modo da poter essere letto fluidamente, anche se i primi capitoli procedono un po' a rilento.
Riusciranno le due ragazze nell'impresa? Ovviamente dovrete leggere il romanzo per scoprirlo.
«Era quello che avevo sempre desiderato. La possibilità di parlare, di scegliere, di controllare il mio futuro.»
Consiglio questo romanzo a tutti gli amanti del distopico. Ci sono alcune pecche però, ma marginali. Personalmente ho trovato alcune parole non pertinenti al periodo in cui si svolge la vicenda. Un altro colpo nell'acqua è dovuto al fatto che ho apprezzato maggiormente alcuni personaggi secondari che non sono di spicco. L'evoluzione caratteriale di Nomi e Serina è sì realistica, ma un po' forzata per i miei gusti.
Siete pronti per entrare nell'arena? Ops sull'isola?
Concludendo si tratta di un romanzo molto carino, ma non eccezionale con echi di già visto.
Giudizio: 4 su 5
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