Recensioni

venerdì 13 dicembre 2019

Joe Abercrombie - Un piccolo odio (Recensione)




#Prodottoffertoda @Oscarvault Mondadori

Savine dan Glokta è la figlia dell'uomo più odiato del regno, l'Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia. Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po' di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d'un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro. E come deciderà di impiegarla determinerà il destino di tutti.



Joe Abercrombie torna trionfalmente al mondo della "Prima Legge" che lo ha reso il re del fantasy grimdark con una nuova magnifica saga ambientata alcuni decenni dopo la prima, in cui Il Trono di Spade s'incontra con I Miserabili. Vecchi protagonisti cedono il passo a una nuova generazione che si addentra in un mondo ancora più realistico, ironico, brutale e commovente, che riflette e amplifica i drammi della politica attuale con la forza d'una immaginazione che ha sempre il sentore inesorabile della verità, e a ogni svolta conduce il lettore dove questi non avrebbe mai creduto di arrivare. Dentro e fuori di sé.



Recensione

Buongiorno bookdreamers, pronti per tornare nel mondo di Abercrombie? 
In questo romanzo, ambientato alcuni decenni dopo "La prima legge", ci troveremo a fare i conti con personaggi nuovi. L'autore, tuttavia, fa alcuni riferimenti ai personaggi precedenti, e questo fatto mi è piaciuto molto.

Il romanzo inizia subito con Rikke, figlia di un personaggio che è stato una delle colonne portanti della trilogia. Si tratta di una ragazza, all'apparenza "stramba", che si dice abbia la Vista Profonda, un potere già intravisto nella Prima Legge. Purtroppo Rikke non ha controllo su questa sua particolarità. In particolare, quasi sempre, dopo che il potere si manifesta, seguono degli attacchi epilettici. 

«Ho visto un lupo divorare il sole. Poi un leone ha divorato il lupo. Poi un agnello ha divorato il leone. E un gufo ha divorato l’agnello.»

All'inizio ho trovato un po' di difficoltà a capire la trama in quanto era un continuo saltare da un personaggio all'altro, ma man mano che si rientra nei binari della gerarchia con i personaggi precedenti, la lettura inizia a diventare più fluida. 
Troveremo anche la figlia di Glotka, Savine, che è uguale al padre (qui ci sarebbe una cosa da dire ma sarebbe spoiler). Anche lei è malvagia ma morde nel campo degli affari. Infatti l'autore, oltre alla discendenza dei personaggi, affronta l'argomento del Grande Cambiamento. Le conseguenze dovute al progresso del industrializzazione, gli orari massacranti a cui vengono sottoposti i lavoratori (qualora non fossero sostituiti dai macchinari), le condizioni di miseria e povertà della popolazione. 

«L’avvento delle macchine, l’avidità sempre crescente degli investitori, l’ascesa del denaro come nostro dio e delle banche come nostri templi, costituiscono solo la più recente e desolante appendice della nostra triste storia.

Da qui l'Unione dovrà far fronte di nuovo a ribellioni interne nonostante la minaccia di una guerra nel Nord. Qui faremo la conoscenza del Grande Lupo, il quale minaccia il Protettorato di Mastino, in difesa del quale si schiera il Giovane Leone, appartenente all'Unione.
Inizialmente, rispetto alla precedente trilogia, ho trovato lo stile dell'autore un po' troppo volgare per i miei gusti. Volgarità seminate a casaccio che, man mano che si procede nella lettura, per fortuna trovano un equilibrio. Sia chiaro nel precedente volumone edito da @Oscarvault, la volgarità non mi ha mai dato fastidio, anche perché era pertinente ai nordici.

Stranamente, procedendo nella lettura, udite udite, ho iniziato ad apprezzare il personaggio di Savine, mentre Rikke l'ho presa subito in simpatia. Il Giovane Leone, invece, è troppo egocentrico e altezzoso, per non parlare neanche del Grande Lupo che si crede un Dio sceso in terra. 

Se consiglio questo romanzo? Ovviamente! Ormai Abercrombie è entrato nella lista dei miei autori preferiti.

Tutti sapevano che lui era un vanitoso, pigro, inutile pezzo di carne. Un uomo che non valeva niente. Che lei non avrebbe potuto avere. Mai. Eppure era totalmente innamorata di lui.

Giudizio: 4 su 5



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