Recensioni

sabato 7 dicembre 2019

Samantha Shannon - Il priorato dell'albero delle arance (Recensioni, Review Party)

#Prodottoffertoda @OscarVault Mondadori


La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys...


Recensione

Buongiorno bookdreamers! Ringrazio @OscarVault Mondadori per avermi permesso di leggere questo capolavoro del fantasy in anteprima. Secondo voi l'ho amato? Neanche minimamente, l'ho proprio adorato a livelli indicibili. Prima della recensione vera e proprio voglio lanciarvi un messaggio.


Gli amanti del fantasy non possono fare altro che inchinarsi come sudditi di fronte a questo romanzo epico, ricco di magia, colpi di scena, tradimenti, combattimenti e dolore che sgorga dalle ferite. Un fantasy in cui la tradizione cinese/giapponese ne fa da padrona. 

Credetemi se vi dico che dalla trama non riuscireste ad immaginare quanta epicità si nasconde fra le pagine di questo romanzo. 
Ci troviamo subito catapultati ad Inys, il mondo è suddiviso in Oriente, Occidente, Meridione e ogni casata regna sulla propria regione, con le proprie tradizioni. Tradizioni che, ovviamente vanno in collisione con quelle delle altre regioni.
Ad Oriente, per esempio venerano La Madre, ad Occidente, Il Santo. Rispettivamente una regione venera i draghi, l'altra i wyrm. Già con queste premesse si può capire che cosa potete aspettarvi. 
Come vi ho enunciato prima, ci troviamo ad Inys, con la casata di Berethnet con a capo l'ultima discendente Sabran, una sovrana schiacciata dalla corona e dalle aspettative del popolo (chissà perché mi viene in mente Elric di Michael Moorcock). Sabran è l'unica discendente rimasta che potrebbe impedire il ritorno del Senza Nome, wyrm rosso e signore dell'Armata Draconica che vuole dominare il mondo. 
Qui, al palazzo di Sabran, troveremo Ead Duryan (uno dei miei personaggi preferiti), una ragazza di un'altra regione con poteri nascosti. Come al solito, c'è chi minaccia la regina ed è proprio qui che entra in gioco Ead.
Dalla parte opposta del mondo, troveremo Tanè, una ragazza che sogna di diventare cavaliere dei Draghi.


Fece un passo avanti. I draghi la osservavano. Si diceva fossero in grado di indovinare i segreti più reconditi dell’animo umano, poiché gli umani erano fatti d’acqua, e tutte le acque appartenevano a loro.

Man mano che procediamo nella lettura, i personaggi inizieranno ad assestarsi e il lettore viene portato per mano a schematizzare, nella propria mente, lo svolgersi dei fatti fino ad arrivare ad avere una sorta di parallelismo dello scorrere della storia. Le vicende dei vari personaggi arriveranno quasi a sfiorarsi in poche parole. Non starò a svelarvi la trama perché sarebbe piena di spoiler, preferisco parlare dello stile di scrittura dell'autrice e delle caratteristiche dei vari personaggi. 
Molto di questo romanzo è incentrato sulle varie difficoltà nell'accettare le tradizioni delle varie regioni (anche qui mi trovo a pensare ad Elric che aveva quasi gli stessi problemi, se visti dal punto di vista superficiale). 



Wyrm da una parte, draghi dall'altra;
Il Santo da una parte e La Madre dall'altra. 




Avanzando nella lettura, scopriremo che mancano dei tasselli importanti che possano permetterci di schierarci per un personaggio. Non sono personaggi semplici perché sono realissimi nei loro comportamenti e per la loro storia personale. Alla conclusione del romanzo io non so ancora giudicare chi ha agito nel giusto e chi no. 

Le tre donne che combatterono il male per la prima volta.
Un tempo esistevano tre alberi di siden: arancio, biancospino e gelso. Ora, da quel che mi risulta, ne è rimasto solo uno.














Sabran
è una ragazza che sente il peso della corona perché da lei dipende il destino del suo popolo. Le vicende politiche premeranno sulla sua testa fino a schiacciarla. In più ci si metterà anche l'amore  che sarà un grande "ostacolo" da superare. 

Ead è una "spia" mandata a vigilare su Sabran e proteggerla a tutti i costi, ma anche per lei il destino mischierà le carte senza garantirle un percorso lineare da seguire. Un percorso pieno di intrighi, magia e combattimenti. 

Tanè, ragazza che macchierà la sua reputazione per paura che non possano svolgersi le selezioni dei Cavalieri dei Draghi. Il suo sogno è diventare qualcuno a cui si possa guardare con ammirazione, difendere i più deboli.

Drago e cavaliere dovevano condividere un solo cuore.

Ma nessuno di questi personaggi, e quelli che li accompagneranno nei margini, è perfetto, com'è giusto che sia. Ad ogni azione, che può sembrare giusta, corrisponde un costo da pagare.  Ogni singolo personaggio sarà spogliato da tutte le sue corazze per mostrare i punti deboli.

«Il buio rende nudi. Svela la nostra vera natura. È di notte che la paura si presenta al suo massimo, quando non abbiamo modo di difenderci»

E' un romanzo dalle sfumature di fantasy orientale in cui la lotta per non soccombere al male ne fa da padrona. Inoltre troviamo un messaggio di uguaglianza che l'autrice riesce a trasmettere in modo egregio senza forzature. 
Devo ammettere che all'inizio ho fatto un po' fatica a conoscere i personaggi e a far scorrere la storia in modo fluido. Ma nel momento in cui ciò avviene, procedendo avanti con la lettura, il romanzo diventa scorrevole e porta il lettore a divorare le pagine per seguire le avventure dei suoi personaggi preferiti. Ci sono state notti in cui ho fatto le 3 di mattina per andare avanti proprio per la fame di sapere e non abbandonare i personaggi. Confesso che sento la mancanza dei personaggi a giorni di distanza dalla conclusione del romanzo. Mi manca l'ironia di Ead e i suoi battibecchi, mi manca Tanè con la sua forza d'animo e la voglia di non arrendersi nonostante tutti i problemi e i sacrifici che ha dovuto sopportare. 

Impugnò due spade, una per mano. Fece un salto e atterrò, agile come un gatto, in mezzo agli uomini: tranciò dita e tendini, avida di budella come un borseggiatore di oro. La morte li spazzò via, simile al vento del deserto.

Concludo la recensione con una premessa. Fate la vostra scelta e decidete da che parte schierarvi!
Dovete essere pronti ai tradimenti e agli intrighi, e alle tante lacrime che ne deriveranno. A mio parere personale il finale è stato un po' troppo veloce. Mi spiego meglio: un intero libro scritto divinamente per arrivare allo scontro finale e poi finisce in poche pagine. Inoltre credo che sia stato brutto lasciare i personaggi cosi in modo sparso senza un vero e proprio epilogo.



Giudizio: 5 su 5 


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