Recensioni

lunedì 29 giugno 2020

Santi Laganà - I giorni del ferro e del sangue (Recensione)





#Prodottoffertoda @Mondadori




Patrimonio di San Pietro, 960 d.C.

Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell'Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni.

Anna è una contadina di quindici anni che conduce un'esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l'ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell'ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze.

Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall'oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall'aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma.

Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra Storia, I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un'epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.




Recensione

Buongiorno bookdreamers, eccoci arrivati alla conclusione di questo evento che ha per oggetto il romanzo di Santi Laganà "I giorni di ferro e del sangue". Ringrazio l'organizzatrice e la Casa Editrice @Mondadori, per averci fornito il materiale.

Prima di iniziare a parlare della recenesione vera e propria vorrei dire che questo romanzo non è adatto ai minori in quanto ci sono presenti troppe scene cruente e di violenza. Infatti è l'unica pecca del romanzo, ma, c'è un grande ma, è pertinente al periodo storico in cui si svolgono le vicende, ovvero sono gli anni di ferro del medioevo 900 / 1000 d. C. 

Di una cosa infatti era sicura: i nuovi arrivati non erano amici, non avevano nulla di pacifico nei loro tratti. Ci voleva poco del resto per pesare una persona al volo e capirne le intenzioni quando vivi ogni minuto della tua vita nel terrore.
Il personaggio principale attorno al quale ruotano le vicende è quello di Anna, ragazza minorenne, rimasta sola in seguito allo sterminio della famiglia durante una notte. L'unico sopravvissuto sarà il fratello Martello, il quale verrà rapito per i capricci dei nobili. Il periodo storico durante il quale si svolgono le vicende è quello del Medioevo, un'epoca di sangue e violenza e da qui, credo, il titolo del romanzo. 

Storie di bestiale violenza, malnutrizione, miseria assoluta, superstizione, isteria, cannibalismo... ormai generalmente accettate come ineluttabili conseguenze di un tempo corrotto, malato, in cui financo Dio aveva abbandonato i suoi seguaci con l’avvicinarsi del Giudizio Finale, dell’Apocalisse.

E' un romanzo che affronta molte tematiche al di là della trama, quali: 
  • Religione;
  • Schiavitù;
  • Il ruolo della donna considerata quasi come oggetto;
  • Povertà.
L'autore è stato in grado di cucire all'interno della trama tutte queste tematiche ponendo il lettore di fronte al pensiero dell'epoca in cui si svolge. Molto importante sarà la moralità di fronte alla quale sarà messo il lettore in modo crudo attraverso ogni personaggio. 
Ogni personaggio rispecchia dei valori. Anna, per esempio è il simbolo dell'innocenza ma, nello stesso momento, anche quello della violenza e dell'impossibilità di avere diritti e libertà. Infatti gli uomini, all'interno del romanzo, possono decidere di fare quello che vogliono di una donna, alla stregua di un oggetto privo di valore. 
Il fratello di Anna, Martello, simboleggia la schiavitù, infatti verrà rapito per essere venduto a qualcuno appartenente alla Chiesa, una chiesa corrotta e annegata dai vizi capitali crudeli e perversi. 
Nel corso dello svolgimento delle "avventure", ogni personaggio sarà costretto a maturare caratterialmente e far conoscere al lettore la propria morale. 

Anna era distrutta: troppe emozioni e troppe novità per una ragazza che solo adesso stava cominciando a conoscere il mondo. E più lo conosceva, più non le piaceva: troppa violenza, troppa indifferenza, troppa malvagità. Ma tornare indietro era impossibile; doveva guardare avanti e cercare di conquistarsi uno straccio di futuro.

Anna dovrà rinascere dalle ceneri, dalle violenze, e imparare a mordere la vita nonostante le difficoltà. E lo farà nel modo più crudele, soprattutto trattandosi di una bambina buttata all'interno di un'arena che è la vita. L'obiettivo che la muoverà a fare tutto ciò sarà l'amore fraterno, l'unica àncora a tenerla in vita. La sua fortuna è quella di incontrare, nel corso del suo viaggio nei pressi di Roma, altre persone che la aiuteranno. 
la corazza che si era dovuta suo malgrado costruire da quando era iniziata la sua peregrinazione si stava facendo pesante da portare e quel che non era chiaro, a lei prima che ai suoi compagni, era se quel peso le risultasse insopportabile o al contrario cominciasse a piacerle, o quanto meno le riuscisse di convivere con esso.
Nonostante l'atmosfera di povertà e violenza, al lettore, verrà presentata una Roma in declino ma che ha lo stesso il fascino a cui siamo abituati ora. 

Roma era sempre Roma. Quella che era stata per secoli e secoli la capitale del mondo, una metropoli cosmopolita abitata da milioni di persone, adesso era ridotta a una città di venti, al massimo trentamila anime che sopravvivevano con ostinazione tra ruderi e vestigia di un passato irripetibile, subendo ripetuti oltraggi e umiliazioni perfino all’interno delle sacre mura aureliane, in quello che era stato il cuore del più grande impero della terra.
 
Concludendo, a parere mio, il messaggio più importante che l'autore cerca di trasmettere è quello della violenza che caratterizza il Medioevo, la corruzione e la forte perversione della Chiesa (infatti può sembrare che sia un romanzo blasfemo ma tutti conosciamo la storia e le testimonianze che ci ha portato), il ruolo della donna nella società (pressoché inesistente). Riguardo a questo ultimo punto posso affermare che ciò che si evince da questa lettura, è che le uniche donne che hanno un briciolo di  potere sono le prostitute. Sia chiaro dobbiamo allontanarci da questa versione maschilista e capire che la donna non è un oggetto. Bisogna imparare da questi periodi storici così crudeli che vedono la persona spogliata di ogni sua libertà, soltanto perché qualcuno si ritiene più potente e "giustificato" di abusare dei diritti umani. 
A parte la violenza, "giustificata", ritengo che questo romanzo debba essere letto da tutti, tranne i minorenni ovviamente. E' un romanzo che mi è piaciuto molto per la forza interiore che cerca di trasmettere e per i valori che evidenzia nelle persone. Non conta cosa hai fatto c'è sempre la possibilità di cambiare strada. 

Guardare con gli occhi del cuore – così gli avevano insegnato fin da bambino – non era affatto conveniente.

Giudizio: 4 su 5

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