Recensioni

venerdì 23 ottobre 2020

R. F.. Kuang - La guerra dei papaveri (Recensione)

R. F.. Kuang - La guerra dei papaveri (Recensione)

#Proddottoffertoda @Oscarvault

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell'Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell'antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.





Recensione

Buongiorno bookdreamers, il grande giorno è arrivato! Ringrazio gli organizzatori e @Oscarvault per averci fornito il materiale per la recensione di questo capolavoro che aspettavo da tempo. A mio parere uno dei libri più belli di quest'anno. 

Il lettore viene inizialmente catapultato in una provincia dell'Impero nei panni di Rin, una ragazza orfana che lavora in un negozio dedito alla vendita dell'oppio. La famiglia adottiva non tiene particolarmente a lei, infatti alla prima occasione cercherà di "liberarsene". Per evitare di divenire "schiava" Rin deciderà di impegnarsi nello studio per arrivare alla Sinegard, famosa Accademia in cui i nobili puntano a raggiungere gradi elevati e avere onore. 
Ovviamente per Rin, che viene dalla povertà, sarà molto difficile integrarsi e sarà malvista anche come persona. 

Ti metteranno in un angolo, perché non sei come loro. È così che dev’essere. Non permettere a nessuno di loro di scoraggiarti. Qualunque cosa ti dicano, tu meriti di essere qui.
La ragazza sarà attorniata di ragazzi nobili ed arroganti che ritengono che la loro posizione gli dia una superiorità "razziale". L'autrice infatti prende da lontano il tema del razzismo e lo affronta man mano. 
Pur con tutte le difficoltà Rin avrà una crescita caratteriale e all'interno dell'Accademia, nonostante le difficoltà con alcuni studenti.
L'Impero in cui si svolge la vicenda è suddiviso in "distretti", con la minaccia lontana della Federazione di Mugen. Nonostante la calma prima della tempesta, gli studenti svolgeranno i loro studi senza particolari avvenimenti. Di particolare importanza è Nezah, un ragazzino che, a primo impatto appare arrogante, sicuro di sé e, ovviamente non sopporta la vista di Rin. 
Gli studi consisteranno in diversi campi: matematica, letteratura classica, storia e logica. Queste sono quelle principali, ma c'è n'è una di grande importanza che viene sottovalutata da tutti: la demologia. 
Ovviamente durante il percorso di studi, il lettore, seguirà l'evolversi del carattere di Rin e della sua forza interiore. Dimostrerà il suo valore in strategia, ma tutto è pronto per essere capovolto nel momento del primo attacco da parte della Federazione di Mugen. In questa occasione Rin dimostrerà di essere superiore a tutti i ragazzi all'interno dell'Accademia, anzi, no...c'è un altro studente che viene venerato come un dio: Altan Trengsin, l'ultimo discendente dei nikeriani, un popolo "sacrificato" nel corso della seconda guerra dei papaveri. 

Altan è umano come tutti voi. Non ha alcuna abilità magica o divina. Combatte bene perché è stato addestrato da quando ha cominciato a camminare. Altan è l’ultimo rampollo di una razza estinta.

 

Bisogna precisare che gli arti marziali negli studi sono molto importanti, quasi di più del resto delle materie di studio. Altan è una vera belva nei combattimenti, dimostra una capacità di combattere quasi soprannaturale. Ho apprezzato davvero l'evolversi del carattere di questo personaggio dagli occhi rossi. La sua furia è una corazza per nascondere un passato davvero tormentato. L'odio di cui è stato abituato a nutrirsi lo spingerà ad eccellere nei combattimenti. Insieme a Fang Runin (Rin), questi due personaggi sono i miei preferiti in assoluto. Un altro personaggio che ho apprezzato molto è il maestro di demologia, Jiang, apparentemente pazzo e molto misterioso, scorbutico, ma con una grande anima. Anche il suo passato è molto tormentato. Di lui ho apprezzato moltissimo la sua capacità di affrontare tutto con comicità e "leggerezza" quasi come un bambino a cui non importa dei giudizi degli altri. Eppure anche lui nasconde dentro di sé un grande potenziale e tanta esperienza.
In seguito all'attacco da parte delle Federazione di Mugen, gli studenti saranno suddivisi nei vari distretti in cui è suddiviso l'Impero e dovranno dimostrare il loro valore e tutto ciò che hanno imparato nel corso degli studi. E qui fatemelo dire, "Apriti cielo"!. Altan e Rin mi hanno portato alla follia con i loro combattimenti. Ma Runin non ha ancora il pieno controllo dei suoi poteri.

«Il mondo è cambiato. Gli dèi ora camminano tra le persone come non accadeva da tanto, tantissimo tempo.

L'autrice attraverso i personaggi cerca anche di portare il lettore a ragionare su chi sono gli dèi. E' riuscita a toccare una tematica che, personalmente, adoro. La magia, con quel pizzico di soprannaturale. I personaggi principali sono, apparentemente, "normali", ma hanno l'accesso a un mondo diverso attraverso la meditazione. Rin ha paura di questo potere e viene messa in guardia anche dallo stesso maestro Jiang. Ma sarà portato allo stremo e dovrà decidere se accedere al Pantheon o meno. Quale sarà il sacrificio? Perché non esiste mai solo prendere ma anche dare. Quanto siamo disposti a perdere?

I cike combattevano senza onore. Non rispettavano alcuna regola di combattimento ed erano famosi per la loro brutalità. Agivano nell’oscurità: facevano il lavoro sporco dell’Imperatrice per poi non ricevere alcun riconoscimento.


La presenza dell'oppio potrà portare il lettore a pensare che la droga sia giustificata. Ma come sempre dipende dal giudizio soggettivo che le tematiche scatenano in ognuno di noi. Nel romanzo, l'oppio, è come un varco per il Pantheon e sta a voi scoprire di cosa parlo. Pronti per cedere al fuoco nelle vene? 




Conclusioni generali
Ho apprezzato da impazzire lo svolgersi della storia, il ritmo che man mano porta il lettore ad esultare per l'adrenalina e il riscatto dei personaggi, se ci sarà...Mi ritorna in mente "Il priorato dell'albero delle arance" perché anch'esso è un fantasy orientale. Purtroppo non possono essere paragonati in quanto le tematiche sono diverse, l'unico punto in comune è proprio l'Oriente. 
Il worldbulding non è complesso una volta che si capisce la storia dell'Impero. E' ricco di dettagli e le descrizioni sono perfette, soprattutto per quanto riguarda i combattimenti, tant'è che mi è sembrato di guardare un film di arti marziali. La caratterizzazione dei personaggi è un po' scontata, si parta dal fondo per risalire e scoprire i demoni interiori che caratterizzano ogni personaggio. Ritengo, per gusti personali, che divinità e oriente vanno a braccetto ed è questa una delle cose che più ho amato a livello "visivo" del romanzo. Vedere i personaggi combattere come divinità accecati da un potere immenso e distruggere tutto ciò che toccano. Con lo sciamanesimo l'autrice tocca un altro tasto del lettore, anche di quello più scettico. Diciamo che R.F. Kuang, ha saputo stimolare la mente del lettore a ragionare pur seguendo la trama dei personaggi e ha posto quasi delle domande esistenziali: chi è Dio per noi, o meglio cos'è?
E' scontato dirvi che non vedo l'ora di leggere il seguito di questa meraviglia e di conoscere quanta distruzione ancora ci sarà. 

Giudizio: 5 su 5






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