Recensioni

sabato 12 settembre 2015

Gero Marino – Saytor. L’ultimo Inviato sul pianeta Terra


Trama:
In un futuro post-apocalittico il surriscaldamento globale ha decimato la razza umana. A causa della forte siccità, della mancanza d’igene, della corrente elettrica e, in generale, di tutto il progresso di cui generalmente l’uomo ha fin’ora fatto uso, sulla Terra proliferano malattie e carestie di ogni genere. Gli Oceani si sono abbassati sensibilmente e il destino del pianeta sembra ormai segnato per sempre. Proprio quando tutto sembra essere perduto, arrivano gli Inviati: cyborg provenienti da una galassia sconosciuta, mandati da entità segrete con l’intento di fare del mondo una delle loro colonie nello spazio. Tra questi vi è Saytor, uno tra i più validi uomini-macchina che ha il gravoso compito di predisporre l’ultimo residuo di popolazione umana al risanamento dell’ambiente e alla lenta ripresa della società civilizzata. Scenari devastati e ambientazioni al limite dell’immaginazione fanno da sfondo alle prodigiose gesta di questo essere artificiale e degli altri protagonisti della storia che rivelerà nuove prospettive per il futuro della razza umana, segnando per sempre l’inizio delle avventure di Saytor, l’ultimo Inviato sul pianeta Terra!








Questa è la statua di marmo raffigurante Saytor, sull'isola chiamata Marina









L'autore:
Gero Marino è nato e cresciuto in Sicilia, originario della stessa città natale di Andrea Camilleri.
Classe 1980 con diploma commerciale è appassionato di fantascienza, racconti distopici, realtà alternative, scenari apocalittici, misteri e archeologia eretica. Coltiva la passione per la scrittura districandosi tra opere in self-pubblishing, il proprio blog e i social network.

Recensione:
È la prima volta che leggo un romanzo di fantascienza. Molti si stupiscono che io non abbia ancora letto Star Wars e Star Tre,  ma purtroppo non mi hanno mai attirato così tanto. Questo libro mi ha colpito dalla trama e dal fatto che è un libro post apocalittico e, quindi, ero curioso di vedere come si sarebbero svolti i fatti visto che sono abituato a guardare film di questo genere. Diciamo che la fantascienza è molto presente ma senza terminologie strane e cose inimmaginabili. È scritto in modo semplice e viene letto velocemente anche se i fatti sono un po lenti a svolgersi. Alla fine però il colpo di scena è inaspettato. Era per tutto il libro che aspettavo qualche colpo di scena, ma non c'erano, era tutto prevedibile. Inoltre questo libro affronta un argomento che a mi ha sempre attirato, ossia i wormhole.

Che cos'è un wormhole?
Questo termine è stato coniato per indicare i tunnel spaziotemporali che (teoricamente) potrebbero collegare due buchi neri. Tali tunnel sarebbero creati dall’immensa forza gravitazionale dei buchi neri, e al loro interno lo spazio e il tempo (concetti strettamente correlati) sarebbero molto diversi da come li conosciamo. Secondo Kip Thorne e Michael Morris, fisici del CalTech, i “wormhole” si potrebbero usare per balzare da un punto all’altro dell’universo superando la velocità della luce. Recentemente, poi, il fisico britannico Stephen Hawking (autore del libro Dal Big Bang ai buchi neri) ha ipotizzato che siano una specie di macchina del tempo cosmica. Altri scienziati ritengono invece che queste speculazioni siano assurde, perché non è stato ancora provato che i buchi neri esistano davvero. Figuriamoci i “wormhole".


<< Tanto tempo fa, anche sulla terra si viveva in uno stato di agiatezza, durante un periodo di espansione tecnologica e di progresso. Ma gli uomini che vivevano in quell’era remota erano schiavi della loro bramosia egoista e le regole ingiuste che si erano creati, non facevano altro che disuguagliare alcune caste dalle altre, creando disordine e ingiustizie. L’umanità non ha saputo distribuire il benessere e la tecnologia in ogni suo strato e la sua abominevole indole animale, mista a preconcetti forvianti e privi di senso, hanno contribuito ad eventi incontrovertibili vicini all’estinzione. >>

In questo libro l'autore si sofferma su una storia immaginaria della Terra in seguito a eventi climatici che l'hanno sconvolta radendola al suolo, cambiando l'immagine che noi abbiamo. L'autore descrive,  inoltre, come gli scienziati vengono derisi nel momento stesso in cui richiamavano l'attenzione sulla possibilità di un cataclisma di vasta portata. Attualmente sulla Terra si stanno verificando troppi disastri climatici ed è da tempo che mi chiedo: Ma se la Terra si stesse ribellando per il cattivo uso che ne facciamo?



"L’apparente calma stagnante è improvvisamente scossa quando appaiono nei cieli di tutto il mondo, gigantesche navi spaziali provenienti da altre galassie. Per ogni continente emerso, differenti aeromobili, di svariate grandezze, si stagliano lungo il globo terrestre facendovi approdo. L’astronave più piccola misura circa otto volte un campo di calcio. Non sono semplici apparecchi volanti, sono vere e proprie città viaggianti, contenenti all’interno velivoli da ricognizione, strutture operative, sale di controllo e soprattutto “Gli Inviati”.

E se veramente esiste una razza a noi superiore?



Voto:
2 su 5

(P.S.: assegno soltanto 2 stelline perché il romanzo, nonostante mi sia piaciuto, è troppo calmo a livelli di ritmo e colpi di scena. È molto prevedibile lo svolgimento della storia.)

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