Recensioni

venerdì 12 agosto 2016

Alessia Coppola - Il filo rosso (Recensione)

Alessia Coppola - Il filo rosso


Trama:
Non nasconderti dietro il destino. Quello lo costruiamo noi, con i nostri propositi e le nostre azioni. 

Secondo la leggenda cinese del filo rosso del destino, ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra: questo ci lega indissolubilmente a coloro cui siamo destinati. Tempo, spazio, circostanze non contano. Finché le anime sono in vita il filo le lega.

Allyson non sa chi troverà in fondo al suo filo. È amareggiata, certa ormai che il vero amore sia solo una chimera, come quel dragone azzurro di cui favoleggiava l'amica cinese Lin Mei, e che avrebbe dovuto guidare la sua strada per la felicità mentre invece l'ha solo illusa. L'unica soluzione è cercare rifugio in quella stanza che profuma di trementina e ha i colori di una tavolozza d'artista. 

Ally si fa curare dalla pittura, il suo primo amore, e chissà che cosa emergerà da quella tela, forse il futuro che lei desidera per se stessa...


Recensione:
Come primissima cosa voglio ringraziare Harper Collins Italia e Alessia Coppola per questo romanzo; come seconda cosa dovrei scrivere la recensione, ma la vedo un po’ difficile viste le lacrime che continuano a scendere. Non voglio rivelare troppo, ma vorrei farvi capire quanto è bello questo romanzo. Il romanzo è un inno all’amore, soprattutto, all’amicizia, alla lotta contro noi stessi e nella vita. 
Ally è una ragazza che vive a San Francisco,  ma ha origini italiane. È fidanzata con un ragazzo che fa parte di una band musicale.  Ma chi è Ally, quali sono le sue passioni? Allyson ha 30 anni e ama la pittura ma si trova a d avere un blocco di ispirazione. 

Mi era mancato poter far scivolare le dita tra i suoi capelli castani e indomiti. Mi era mancato il suo sguardo, il suono suadente della sua voce, la sua stretta, così come i suoi baci. Mi era mancato il mondo, da quando mi era mancato lui.

Il rapporto con Lucas,  il suo fidanzato, non va a gonfie vele e Ally si sente molto insicura nella vita. Pensa che non merita l’amore come viene raccontato nei libri, l’amore quello  vero. La ragazza si trova a convivere e lottare con queste paure, finché, una sera, passeggiando con l’amica nel quartiere di Chinatown vede un negozio di tatuaggi dove scoprirà che deve seguire un dragone azzurro per avere le risposte che cerca. 
Ma questo romanzo non ha l’impronta fantasy dell’autrice bensì tratta la magia dell’amore e del destino, della leggenda sul filo rosso., esattamente, come ci rivela il titolo.

Esistono le anime affini. Anche se il fato può dimenticarsi di metterle sullo stesso cammino. O, se lo fa, non ci fornisce i segnali giusti affinché corriamo verso di loro 

Credo fermamente nel destino. Se mi venisse chiesto come lo vedo risponderei che per me il destino è come quei giochi, con i puntini da unire, che troviamo nelle settimane enigmistiche. Ma c’è una differenza da queste: la differenza sta nelle scelte, nelle strade che decidiamo di percorrere. Per me il destino non è un qualcosa di scritto, fisso. Per me il destino ci mette a disposizione i due elementi chiave e sta ad noi decidere quali puntini unire e quale scelte compiere per arrivare a far incontrare questi due elementi. 

Vedi, le anime si cercano. Le anime comunicano in una lingua ancestrale e segreta. E che lo voglia il fato o meno, le anime si trovano, prima o poi. Compiono un giro infinito nel tempo e nello spazio, al solo scopo di incontrarsi. E quando lo fanno, rimangono legate come fili di seta color argento, anche quando i corpi si allontanano. Difficile è accorgersi quando le anime iniziano a parlare. Perché, sai, non tutti sanno ascoltarle.» 


Da quando leggo i romanzi di questa autrice sono abituato al suo modo di scrivere romantico che la caratterizza. E anche in questo romanzo, questa magia è presente. La capacità dell’autrice di “vedere e descrivere” la vita dei suoi personaggi è davvero incredibile, come se tutto scorre se di fronte ai suoi occhi. Non sto rivelando, appositamente, molto sulla trama perché, altrimenti,  toglierei la magia che scorre fra le pagine di esso. 
Non mi vergogno di dire che le ultime pagine le ho lette con le lacrime che scendevano. E posso dire che le lacrime erano cariche di gola, di malinconia, d’amore,  tutti sentimenti che, nel corso del romanzo, l’autrice riesce a trasmettere tramite i suoi personaggi. 
Penso che nella vita i segnali del destino siano molteplici,  e ci rendiamo anche conto, li riconosciamo, ma, a volte, abbiamo paura o siamo scettici di fronte a qualcosa di superiore, di surreale se così possiamo chiamarlo. Ma questi segnali esistono, nulla avviene per caso neanche il caso, come dice l’autrice stessa. 
Per chi ama, e crede nel destino, deve leggere questo romanzo che è un toccasana per l’anima. 

La vita è un viaggio, il più del tempo lo si passa di stazione in stazione, con bagagli di speranze e ricordi, aspettando treni che forse non arriveranno mai e prendendone altri che cambiano quel percorso che pensavamo predefinito. È fatta di partenze, coincidenze, incontri, arrivi... e tante volte anche di addii.
Nella vita nulla è casuale, nemmeno il caso. E guai a sforzarsi di capire, il fato ha sempre più risorse di noi.

Grazie ancora Alessia per le emozioni che sai regalare!

Giudizio: 5 su 5

3 commenti: