Recensioni

martedì 20 giugno 2017

Review Party: Marcello Simoni - L'eredità dell'abate nero. Secretum saga (Recensione)


Secretum Saga
L’autore italiano di thriller storici più letto nel mondo
Firenze, 21 febbraio 1459.


Il banchiere Giannotto Bruni viene ucciso in circostanze misteriose nella cripta dell’abbazia di Santa Trìnita. L’unico testimone è Tigrinus, un giovane ladro di origini ignote, dai capelli neri striati di bianco, che paga caro l’avere assistito al delitto: immediatamente arrestato con l’accusa di omicidio, solo l’inspiegabile intervento di un uomo molto influente riesce a sottrarlo alla morte. Ma a quale prezzo? Da quel momento in poi Tigrinus sarà braccato e costretto a fronteggiare i tentativi di vendetta di Angelo e Bianca, il figlio e la nipote della vittima, convinti che meriti la forca. Mentre cerca di sfuggire ai parenti di Giannotto, il ladro scopre però qualcosa di decisivo per il proprio destino: la morte del banchiere è legata a un tesoro che si trova su una nave proveniente dall’Oriente. Per aver salva la vita, Tigrinus dovrà stringere un patto con il potente Cosimo de’ Medici e affrontare un incredibile viaggio per mare, alla ricerca di un uomo sfuggente e imprevedibile. Un uomo che pare conoscere tutto sul suo misterioso passato... Un uomo chiamato l’abate nero.

L'autore italiano di thriller storici N°1 in Italia e più letto nel mondo
Ai primi posti delle classifiche italiane
Un autore da 1 milione di copie
Vincitore del Premio Bancarella

Nella Firenze del Quattrocento si aggira un oscuro personaggio dalle origini ignote di nome Tigrinus.
Il suo destino è intrecciato a quello dei potenti signori della città: i Medici.
«Io mi diverto molto con le storie di Marcello Simoni e ve le raccomando. Se avete amato sir Walter Scott, Il Signore degli Anelli e il poema di Ludovico Ariosto, ecco un loro pronipote.»
Antonio D’Orrico, Corriere della Sera
«Non ti fa sentire il peso di una storia di settecento anni fa, ma la rende attuale. Il presente storico è la cifra estetica più originale di Simoni.»
Vittorio Sgarbi
«La sua scrittura è un mix tra Il nome della rosa in salsa ferrarese e un Dan Brown con influssi salgariani...»
Leonetta Bentivoglio, la Repubblica

Marcello Simoni
È nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, secondo e terzo capitolo della trilogia del famoso mercante; L’isola dei monaci senza nome, con il quale ha vinto il Premio Lizza d’Oro 2013; La cattedrale dei morti; la trilogia Codice Millenarius Saga (L’abbazia dei cento peccati, L’abbazia dei cento delitti e L’abbazia dei cento inganni).


Recensione

Ringrazio l’amministratrice del Blog “Il colore dei libri” e Newton Compton Editori,  per avermi permesso di poter recensire, in anteprima, il nuovo romanzo di Marcello Simoni. È da un po’ che ho in lista di lettura i suoi libri, ma, con le recensioni arretrate che ho ancora da fare, purtroppo, non ero ancora riuscito a leggere niente di suo. Con questo libro ho capito il mio errore: perché Simoni ha la capacità di far immedesimare il lettore con i personaggi dei suoi libri. 
In questo romanzo, il nostro viaggio inizia a Firenze, nel 1459, nella cripta dell’abbazia di Satana Trinità.  È da qui che gli eventi iniziano a “sbrogliarsi” rivelando una trama ricca di colpi di scena. 
Nella cripta avviene un assassinio, precisamente,  viene assassinato un banchiere, Giannotto Bruni. L’unico testimone è Tigrinus,  un ladro con capelli neri e dalle striature grigie,  che verrà subito arrestato come indiziato principale. Egli si proclama innocente, ma nessuno riesce a prendere sul serio la sua parola. 
Mentre i parenti di Bruni sono distrutti dal dolore, e chiedono vendetta (sarà Bianca quella che prenderà l’iniziativa), Tigrinus, dovrà fare i conti con il proprio passato in seguito alla scarcerazione da parte di un personaggio importante nella vita di Firenze. 

Ora che spettava a lui badare agli interessi di famiglia, si angustiava al pensiero di gestire banchi, compagnie e filiali estese tra Maiorca e Bianco attraverso una rete di agenti di cui sapeva poco e nulla.

A prendere le redini di famiglia sarà Angelo, anche se è il primo che riconosce che le capacità di Bianca sono maggiori. Rovistare fra le carte del banchiere troverà una lettera alquanto sospetta.

7 decine di saggi, 45.000 bisanti bianchi coperti per 200 Farini d’oro. 

È grazie a questa lettere che Angelo riuscirà a convincere Bianca ad indagare sulla morte del banchiere. Sarà sempre Angelo ad essere insicuro sulla colpevolezza del ladro Tigrinus.  

Fra intrighi, tradimenti e sotterfugi,  verrà a galla, l’esistenza d un tesoro che farà gola a molti. È vero che c’è un omicidio, ma la vicenda che più mi ha coinvolto è scoprire chi è Tigrinus che, pur essendo un ladro ha dei valori che mi sono piaciuti molto. È un ragazzo, ribelle, senza passato, in quanto non sa neanche chi sono i suoi genitori. Infatti sarà proprio questo a spingerlo ad indagare sul omicidio di Giannotto.  

Quand’ero ragazzo mi fu dato un nome, ovviamente però io non lo sentii mai parte di me e lo rinnegai.  Per chiunque desideri appellarmi,  mi chiamo dunque Tigrinus. 

Insieme a Tigrinus,  un altro personaggio che mi è piaciuto molto, è quello di Bianca. Invece Angelo non mi è mai piaciuto. 
Simoni ha uno stile veramente incredibile che, con il linguaggio e la fluidità del romanzo, ci trasporta indietro nel tempo. 
Spero di leggere molto presto il seguito e, sicuramente voglio leggere i romanzi che ho in lista di questo autore. 

Giudizio: 5 su 5



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